Omelia (06-01-2023) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Commento su Mt 2,1-12 Il vangelo dell'Epifania ci racconta di un viaggio... un viaggio dei Magi che partono da Oriente e vanno verso Gerusalemme, ma anche di un viaggio della mente e del cuore, un viaggio della fede, di chi ha il coraggio di partire, di lasciare le proprie comodità, le proprie idee per andare a cercare qualcosa di nuovo, qualcosa di importante che può cambiare la vita, per sempre. Un viaggio che ci fa lasciare le proprie certezze, le proprie sicurezze, i nostri capi saldi che ci tengono ancorati al "si è fatto sempre così" e "non cambierà mai niente". Una proposta di viaggio per tutti i tempi, anche per noi, per la nostra vita di oggi... Ma cosa ci vuole per mettersi in viaggio, per non fermarsi lungo la strada, per arrivare fino in fondo? Per partire ci vuole il coraggio di cercare, trovare la luce della stella, una luce che a volte sembra fievole, sembra smarrita nella notte di tanti problemi, preoccupazioni, impegni, lavoro, famiglia... Ma la luce c'é sempre, magari in fondo ad un tunnel buio, ma c'é...occorre seguire ogni piccola traccia di luce. Ci vuole anche la fermezza di non lasciarsi scoraggiare da quello che ci ci può accadere in viaggio. Magari qualche imprevisto, la stanchezza di ogni giorno che ci assale ogni sera, le delusioni, la fatica di ricominciare sempre per ri-mettersi in cammino. Serve anche l'umiltà di chiedere aiuto se stiamo per lasciare l'impresa, se stiamo affogando nel mare della vita. Nel cammino si incontrano tante persone che, come angeli, ci possono aiutare a riprenderci; magari ci manca qualcosa che in quel momento della vita proprio i nostri amici, i nostri fratelli hanno a disposizione, in abbondanza. Chiedere significa anche capire che non siamo noi al centro dell'universo, ma siamo dei viandanti, dei pellegrini che cercano di camminare, magari faticosamente, verso la meta. Ci vuole anche tanta fede (é proprio il viaggio della fede...), tanta fiducia nella stella che ci guida. Perché sulla strada si incontra anche tanta gente che ci scoraggia: ma dove stai andando? Chi te lo fa fare? Meglio fermarsi, rimani seduto sul tuo divano, a vedere la TV in pace, qui è tutto più sicuro, non ti può accadere niente... Ma la fede nella stella ti spinge verso qualcosa di nuovo, qualcosa di importante, che da senso alla tua e alla vita tutti. Sul divano non si riesce a vedere la luce della stella... Ma cosa trovano i Magi alla fine del loro cammino? Una reggia scintillante, un re imponente, con una corte di potenti che decidono il destino di tutti gli uomini, una soluzione definitiva a tutti i problemi? No... trovano un bambino con sua madre, una scena semplice di vita quotidiana, umile. Dio fa ripartire la storia dell'umanità iniziando di nuovo da persone umili, da luoghi marginali. Non la grande Gerusalemme, ma il piccolo villaggio di Betlemme. Non l'arroganza dei potenti ma la fragilità di un bambino. Non la regalità di Erode, ma l'anti-regalità di Gesù bambino. E i Magi "... provarono una gioia grandissima". Hanno trovato finalmente quello per cui vale spendere la propria vita, adesso non sarà più lo stesso ogni giorno della loro esistenza. Non possono fare altro che "prostarsi", umili persone che riconoscono la grandezza di quello che hanno trovato; "adorarlo" come l'unica fonte che ci può dare la forza di proseguire e alla fine "offrire" doni, cioè tutto quello che abbiamo e che siamo... E il ritorno a casa non può essere più lo stesso tipo di viaggio dell'andata: adesso, dopo l'esperienza vissuta, il cambiamento è radicale, la conversione è completa, il mutamento delle proprie idee, del proprio modo di vivere è avvenuto. Da questo momento le stesse situazioni di sempre sono affrontate in un modo diverso. Da adesso non si può più arginare, trattenere la gioia provata: occorre raccontarla a tutti quelli che incontriamo, ogni giorno, sulla strada del nostro viaggio.
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