Omelia (06-01-2023) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Lo cercarono, lo trovarono e lo adorarono La liturgia odierna ci propone di festeggiare la manifestazione del Signore cioè l'Epifania. Per riflettere meglio sull'Epifania il Vangelo di oggi è ricco di spunti, per esempio bisognerebbe avere anche gli occhi che sanno scrutare le stelle in certe notti per ammirare la grandezza di Dio. Ci farebbe bene essere della razza dei cercatori di stelle, come questi Magi, simboli della ricerca ostinata di Dio. Infatti erano abitati dal desiderio ostinato di trovare un bambino e guidati da una stella che ogni tanto appariva e scompariva. Avevano soprattutto una domanda, una sola, intorno alla quale tutto ruotava: "Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei?". Questa è stata anche la domanda di ciascuno di noi, quella che ci abita il cuore e orienta il nostro cammino. Siamo ricercatori di Dio anche se è Dio che per primo ci viene a cercare. Però, come riporta l'Evangelista Matteo con sottile ironico, Erode incoraggia, con malizia nel cuore i Magi a cercare il bambino: "Quando lo avrete trovato, fatemelo sapere perché anch'io venga ad adorarlo". Ma i Magi, ispirati, dopo aver visto il bambino e sua madre là dove si era fermata la loro stella e dopo aver adorato il bambino con i loro doni, fecero un'altra strada, mandando in fumo il piano criminale di Erode che aveva paura di perdere il suo regno. I Magi che offrono oro, incenso e mirra, che disegnano l'identità di Gesù, ci consegnano anche questo, il verbo "offrire" con i suoi sinonimi buoni e felici: donare, regalare, condividere. Infatti c'è più gioia nel dare che nel ricevere. Restare con le mani vuote, preferendo il Signore dei doni ai doni del Signore, questo è il senso profondo del voto di povertà. Amen! |