Omelia (06-01-2023) |
don Maurizio Prandi |
Capaci di donare Qui nella missione di Cuba stiamo dicendo che questo tempo di Natale è il tempo dei sogni: i sogni di Giuseppe, il sogno dei Magi, chissà che anche la visita dell'angelo Gabriele non sia stata il sogno di Maria. E come dicevamo in Avvento il sogno è importantissimo perché non ti astrae dalla realtà, non ti allontana da essa ma al contrario ti ci inserisce, ti mette a contatto con la storia di amicizia che Dio continua a scrivere per e con gli uomini. Ascoltavo un pensiero qualche tempo fa che trovo di una grande importanza per me: il sogno di Giuseppe e quello dei Magi permette loro di mutare il male in bene! - La Legge gli permetteva di ripudiare la sua sposa, ma la vicenda di Maria da rifiuto diventa storia di accoglienza. - Poteva anche essere lapidata Maria o nella migliore delle ipotesi rimanere sola a crescere suo figlio e invece: non temere di prendere con te la tua sposa. - Gesù si salva nonostante la rabbia e la cattiveria di Erode. Il male si muta in bene, si muta in salvezza... salvare forse significa proprio questo: mutare il male in bene, questo è quanto dicono Maria, Giuseppe e quanto ci dirà anche la vita di Gesù! Non è una via facile quella del sogno anzi, è una via rischiosa o per lo meno, se guardiamo cosa è successo a Giuseppe, una via incomprensibile ma una relazione che poteva essere morta, rinasce, risorge! E i Magi? Avvisati in sogno, per un'altra via, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese, per un'altra via, certo ma anche potremmo dire per un'altra vita, perché la loro vita è cambiata e ha raggiunto un vertice: aver scoperto, di fronte ad un bambino, di essere capaci di donare! Notavamo anche, qui nella missione, che il camminare dei Magi è un camminare CON, mentre quello di Erode, di Gerusalemme, degli scribi, è un camminare CONTRO! Il camminare con ti apre a quello che gli altri hanno da dire, ti fa fare delle domande, ti rimette in cammino; il camminare contro invece, ti chiude in te stesso, nelle tue paure, nelle tue idee e non ti fa uscire, non ti fa respirare e anche un bambino, alla fine, può diventare un nemico! Hai paura, sì, e allora chiami segretamente e inviti: mi raccomando, non parlatene con nessuno e resti fuori, come Erode, dalla vicenda di Gesù e dalla vicenda dei Magi, ma siccome pensi di essere qualcuno, pretendi di guidarne il percorso: informatevi accuratamente e poi ditemi! Mi colpiva di come da una intenzione che è certamente cattiva nasca però per i Magi la possibilità di conoscere ancora meglio Gesù e la sua famiglia, approfondire ed entrare meglio nella storia di Dio con gli uomini. E poi il grande tema della disobbedienza, disobbediscono al Re i Magi, non fanno quello che il potere chiede loro di fare: c'è una disobbedienza legittima quindi! Infine: cosa vuol dire accogliere, vivere l'Epifania di Gesù? Prendo il titolo di un video sul quale abbiamo lavorato un po' di tempo fa anche con i genitori: Cambia il tuo sguardo! Ecco, per cogliere la manifestazione di Dio in Gesù occorre cambiare sguardo: dopo notti stellate e un segno meraviglioso come la Stella che guida il cammino, dopo l'ingresso in una capitale e nel palazzo del re, dopo il consulto ufficiale di scribi e dottori del tempio, dopo tutto questo rimani incantato di fronte ad un Bambino! Che bello questo: è un viaggio quello dei Magi, un viaggio di fiducia e di affidamento. Cercano un re, trovano un Bambino ma non sono delusi perché nell'umano, nella piccolezza dell'umanità, nella sua fragilità, nella sua debolezza, scoprono il divino. Che bello questo brano di Vangelo che nei primi giorni dell'anno sempre ritorna: lego la vicenda dei Magi al fatto che in questi giorni, dopo sette anni ho incontrato un mio amico, un prete salesiano spagnolo che ora vive il suo ministero a Santiago de Cuba che non finiva di domandarmi Mauricio, sei contento? Che cosa è che mi fa vivere? Cosa abita nel mio cuore? Di cosa mi nutro interiormente? Ecco, i Magi sono mossi dal desiderio e dalla domanda: Dov'è il Re dei Giudei? Che poi capiranno essere la stessa domanda dov'è Dio? Una domanda da mantenere viva, perché quando smetto di cercare perdo anche l'opportunità di cogliere come Lui si rivela nel mio quotidiano, nella mia vita. |