Omelia (01-01-2006)
don Nazareno Galullo (giovani)
I VERI PASTORI

Sapete che i preti sono chiamati anche "pastori"? Io sono un pastore, allora. Qual è il modello del pastore? Si usa dire che Gesù è il buon-vero pastore, ed è vero. Nei vangeli questo è realtà. Ma, anche i pastori del presepio sono pastori. Veri e buoni. Veri, perché stanno lì, non hanno abbandonato le pecore, fanno guardia ai loro greggi. Buoni, perché ascoltato l'annuncio vanno. Vanno a trovare questo bambino. E, lì, non stanno zitti, ma "dicono" quanto hanno ascoltato.
L'immagine, che può farci venire in mente le nenie natalizie...non è delle più "romantiche": è una situazione di povertà estrema, altro che romanticismo!
Un vero pastore è un po' "grezzo", rude, va al sodo della realtà. Ecco, forse, perché gli angeli l'annuncio l'han fatto a loro e non ai potenti del momento.

I pastori sono i personaggi più importanti del presepe: sono loro i portatori di un annuncio importante.
Anche i pastori di oggi, se vogliono essere veri pastori, devono sentirsi portatori di un annuncio importante. Quanto è difficile essere veri pastori!

Spesso siamo presi dalle mille incombenze, che pure chiamiamo "pastorali".
Qui, i nostri "pastorelli" sono chiamati a "contemplare" una nascita ordinaria...e straordinaria allo stesso tempo. Questo è lo sconvolgente progetto di Dio: una nascita umile, che solo occhi umili potevano riconoscere.

Al mondo di oggi servono tali pastori, capaci di guardare oltre alla scena del momento, capaci di scrutare l'impossibile oltre al possibile.

Signore, mandaci santi pastori!
Bye
Naza