Omelia (01-01-2006) |
don Roberto Rossi |
Nella Verita', la Pace! Questa è una giornata di auguri, una giornata particolarmente significativa. E l'augurio più bello e più profondo ce lo offre la Parola di Dio, un augurio per ciascuno di noi, per le nostre famiglie, un augurio per tutti i popoli della terra. Un augurio che diventa preghiera di benedizione gli per gli altri. "Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace!" Bellissima questa invocazione a Dio affinché faccia brillare il suo volto su di noi e ci protegga. Mentre iniziamo un nuovo anno non abbiamo bisogno di affidarci agli oroscopi o alla magia per cercare soccorso o luce; ci affidiamoci a Dio e cerchiamo soccorso e luce in Dio e soltanto in Lui. Sulla soglia di un nuovo anno ci facciamo dono di una vera benedizione, cioè di una parola che parte dal cuore e diventa preghiera e carità per chi ci vive accanto. Iniziamo questo nuovo anno nel nome del Signore. Il mondo, il tempo, la storia, la vita dell'universo... tutto viene da Dio e dal suo amore, tutto è sostenuto da Lui, tutto è orientato verso Dio. Di Cristo Figlio di Dio giustamente si dice: "Ieri, oggi e sempre: Egli è il Salvatore". Ogni tempo trova in Cristo e nell'amore di Dio luce e significato pieno. La liturgia ci aiuta a venerare e a celebrare Maria Ss. Madre di Dio. E' lei che ha accolto e generato nel tempo e nella storia il Figlio di Dio, è lei che ci ha portato il Salvatore. Lei ha dato tutta la sua opera e la sua collaborazione alla missione di Gesù Salvatore. Dio è tra noi, è con noi; Dio ci è venuto incontro, è dentro la nostra storia. Ora siamo noi che dobbiamo muovere i passi verso di Lui: siamo noi che dobbiamo aprirci, affinché la Luce entri e illumini la nostra vita. Maria Ss. è la donna che ha ascoltato la voce di Dio, lo ha accolto, ha obbedito alla sua volontà; è stata attenta a cogliere tutti i segni di Dio per rinnovare ogni giorno il suo "sì". Maria ha saputo sempre cantare il suo Magnificat, il suo ringraziamento. "Maria nella stalla di Betlemme, con in braccio il bambino Gesù, è l'immagine della gioia, è il massimo della gioia. Infatti quando c'è Dio, si può vivere anche in un tugurio ed essere contenti; quando c'è Dio si può essere poveri e contenti come Francesco d'Assisi; si può essere ammalati e pieni di gioia e di speranza come Benedetta Bianchi Porro" (Comastri). Si può percorrere le strade del mondo, curare e sfamare folle di poveri, come Annalena Tonelli, e "meritare" la gloria del martirio, quel martirio che rende così simili a Cristo, sulla terra e soprattutto nei cieli. Maria è la donna della fede, accanto a Gesù piccolo e bisognoso di tutto, accanto a lui nella vita di Nazaret, sul Calvario e nella gioia della resurrezione. In questo giorno la Chiesa invoca la benedizione e la pace sul mondo intero, perché il tempo e la storia siano secondo il progetto di Dio che vuole gli uomini tutti fratelli, perché suoi figli. "Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, perché ricevessimo l'adozione a figli. Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre", che grida in noi: Sorella, Fratello, in un amore appassionato verso ogni persona del mondo, vicina o lontana. Molti sono i problemi, i drammi, le ingiustizie e le guerre del nostro tempo. Per questo occorre pregare e impegnarci, conoscere le situazioni dei popoli e portare nella nostra storia così piena di conflitti la luce della Parola e dell'amore di Dio e l'insegnamento del magistero della Chiesa. Maria Ss., che oggi festeggiamo Madre del Dio Redentore, è la donna della pace, la Regina della pace. Una pace che non dipende dalle circostanze, che per lei erano tutte contro la pace, ma da cuore. Lei custodiva la Parola di Dio nel suo cuore e l a Parola di Dio crea pace. E sul suo esempio particolarmente ogni donna e ogni famiglia deve essere costruttrice di pace. Diceva Madre Teresa: "Se non ci sarà pace nel seno di una donna, non ci sarà pace nel mondo". Per questa giornata il S. Padre Benedetto XVI ha inviato al mondo un suo primo messaggio dal titolo: "Nella verità, la pace". L'augurio del papa, col quale inizia il suo messaggio, è un augurio carico di speranza per un mondo più sereno, dove cresca il numero di quanti si impegnano a percorre le strade della giustizia e della pace. Il papa intende continuare e intensificare l'opera dei predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, chiamati "illuminati operatori di pace" che hanno invitato a ripartire da Dio per poter promuovere una pacifica convivenza in tutte le regioni della terra. Da dove partono i responsabili della vita sociale e politica, quando dicono di voler costruire la vita della società? Il papa, per indicare il suo convinto impegno in favore della pace, ha scelto il nome di Benedetto, per riferirsi al Santo Patrono d'Europa, ispiratore di una civilizzazione pacificatrice e riferirsi pure a papa Benedetto XV, che, il 1° agosto 1917, di fronte ai capi dei popoli belligeranti, ha definito la guerra "inutile strage". Come è stato vero per tutte le guerre e le tragedie del secolo appena concluso! Come è vero per ogni guerra di questi anni e di questi giorni! Nella Verità, la pace. Il Papa dice che, dove e quando l'uomo si lascia illuminare dallo splendore della verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace. L'umanità non riuscirà a «costruire un mondo veramente più umano per tutti gli uomini su tutta la terra, se gli uomini non si volgeranno con animo rinnovato alla verità della pace». La pace non può essere ridotta a semplice assenza di conflitti armati, ma va compresa come «il frutto dell'ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore», un ordine «che deve essere attuato dagli uomini assetati di una giustizia sempre più perfetta». Qual è il progetto di Dio sull'umanità? Chi e che cosa può impedire la realizzazione della pace? La menzogna, citata dal primo libro, la Genesi, all'ultimo della Bibbia, l'Apocalisse. Alla menzogna è legato il dramma del peccato con le sue conseguenze perverse, che hanno causato e continuano a causare effetti devastanti nella vita degli individui e delle nazioni. Basti pensare a quanto è successo nel secolo scorso, quando aberranti sistemi ideologici e politici hanno mistificato in modo programmato la verità ed hanno condotto allo sfruttamento ed alla soppressione di un numero impressionante di uomini e di donne, sterminando addirittura intere famiglie e comunità. Come non restare seriamente preoccupati, dopo tali esperienze, di fronte alle menzogne del nostro tempo, che fanno da cornice a minacciosi scenari di morte in non poche regioni del mondo? L'autentica ricerca della pace deve partire dalla consapevolezza che il problema della verità e della menzogna riguarda ogni uomo e ogni donna, e risulta essere decisivo per un futuro pacifico del nostro pianeta. La pace la si costruisce nella verità di Dio e nella verità dell'uomo. Non si insinui nessuna forma di falsità ad inquinare i rapporti. Tutti gli uomini appartengono ad un'unica e medesima famiglia. La verità della pace chiama tutti a coltivare relazioni feconde e sincere, stimola a ricercare ed a percorrere le strade del perdono e della riconciliazione, ad essere trasparenti nelle trattative e fedeli alla parola data. Gesù è la Verità in persona. È Lui a svelare la piena verità dell'uomo e della storia. Gesù è la verità che ci dà la pace. La verità della pace deve valere anche quando ci si trovi nella tragica situazione della guerra. Il diritto internazionale umanitario è da annoverare tra le espressioni più felici ed efficaci delle esigenze che promanano dalla verità della pace. Al giorno d'oggi, la verità della pace continua ad essere compromessa e negata, in modo drammatico, dal terrorismo che, con le sue minacce ed i suoi atti criminali, è in grado di tenere il mondo in stato di ansia e di insicurezza. Il nichilismo e il fondamentalismo fanatico, che sono all'origine el terrorismo, si rapportano in modo errato alla verità: i nichilisti negano l'esistenza di qualsiasi verità, i fondamentalisti accampano la pretesa di poterla imporre con la forza. Il nichilismo e il fondamentalismo si trovano accomunati da un pericoloso disprezzo per l'uomo e per la sua vita e, in ultima analisi, per Dio stesso. In essi si ha lo stravolgimento della piena verità di Dio: il nichilismo ne nega l'esistenza e la provvidente presenza nella storia; il fondamentalismo ne sfigura il volto amorevole e misericordioso, sostituendo a Lui idoli fatti a propria immagine. La piena verità di Dio è condizione previa e indispensabile per il consolidamento della verità della pace. Dio è Amore che salva, Padre amorevole che desidera vedere i suoi figli riconoscersi tra loro come fratelli, responsabilmente protesi a mettere i differenti talenti a servizio del bene comune della famiglia umana. Dio è inesauribile sorgente della speranza che dà senso alla vita personale e collettiva. Dio, solo Dio, rende efficace ogni opera di bene e di pace. La storia ha ampiamente dimostrato che fare guerra a Dio per estirparlo dal cuore degli uomini porta l'umanità, impaurita e impoverita, verso scelte che non hanno futuro. Ciò deve spronare i credenti in Cristo a farsi testimoni convincenti del Dio che è inseparabilmente verità e amore. Accanto ad alcuni promettenti segnali nel cammino della pace non si può dimenticare che, purtroppo, proseguono ancora sanguinosi conflitti fratricidi e guerre devastanti che seminano in vaste zone della terra lacrime e morte. Si registrano con rammarico i dati di un aumento preoccupante delle spese militari e del sempre prospero commercio delle armi. Quale avvenire di pace sarà mai possibile, se si continua a investire nella produzione di armi e nella ricerca applicata a svilupparne di nuove. I primi a trarre vantaggio da una decisa scelta per il disarmo saranno i Paesi poveri, che reclamano giustamente, dopo tante promesse, l'attuazione concreta del diritto allo sviluppo. Da parte sua la Chiesa, non si stanca di proclamare dappertutto il «Vangelo della pace». Essa ricorda a tutti che, per essere autentica e duratura, la pace deve essere costruita sulla roccia della verità di Dio e della verità dell'uomo. Solo questa verità può sensibilizzare gli animi alla giustizia, aprirli all'amore e alla solidarietà, incoraggiare tutti ad operare per un'umanità realmente libera e solidale. Sì, solo sulla verità di Dio e dell'uomo poggiano le fondamenta di un'autentica pace. Vorrei rivolgermi particolarmente ai credenti in Cristo, per rinnovare loro l'invito a farsi attenti e disponibili discepoli del Signore. È necessario che ogni comunità si impegni in un'intensa e capillare opera di educazione e di testimonianza che faccia crescere in ciascuno sempre più a fondo la verità della pace. Chiedo al tempo stesso che si intensifichi la preghiera, perché la pace è anzitutto dono di Dio da implorare incessantemente. Volgiamo con fiducia e filiale abbandono lo sguardo verso Maria, la Madre del Principe della Pace. All'inizio di questo nuovo anno Le chiediamo di aiutare l'intero Popolo di Dio ad essere in ogni situazione operatore di pace, lasciandosi illuminare dalla Verità che rende liberi. |