Omelia (08-01-2006)
Suor Giuseppina Pisano o.p.
Commento a Mc 1,7-11

Dopo il tema e il segno della luce, che ha fatto risplendere i giorni del Natale, oggi, troviamo un altro simbolo, non meno evocativo e suggestivo: l'acqua.
Questo elemento primordiale e vitale, è presente già dall'antichità in tutte le culture, come energia divina o come principio dell'essere, esso è segno di fecondità, di vita che scorre, lavacro purificatore, forza che alimenta o travolge.
Anche la Sacra Scrittura è attraversata da questo "segno", veramente grande, sin dagli inizi, allorché è detto che: "...lo Spirito aleggiava sulle acque..."; ma sono tanti i "luoghi" in cui esso compare; ne cito alcuni, così come tornano alla memoria: "...Tu mi disseti al torrente delle tue delizie "; "il fiume di Dio è gonfio di acqua", " le grandi acque non possono spegnere l'amore, né i fiumi travolgerlo "; "chi ha sete venga a me e beva, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno"...e così via. Un percorso, questo dell'acqua, espresso in un infinito di immagini, di poesia, e, quel che più conta, di "rivelazione"
Anche il Vangelo oggi parla dell'acqua che purifica, parla di un fiume, caro al popolo d' Israele, fiume nel quale si svolge un rito, il battesimo amministrato da Giovanni, rito che conclude l'antico e, allo stesso tempo, introduce il nuovo segno dell'acqua: quella che ha il potere " di aprire i cieli".
Parliamo di simboli, segni e riti, essi fanno parte del linguaggio umano, sono necessari nella vita personale e nella vita sociale o di gruppo; un linguaggio che Dio stesso ha assunto per comunicare se stesso all'uomo. Lui l'Invisibile, l' Ineffabile, nei " segni", nelle immagini, nei riti, rende comprensibile, visibile, palpabile il Mistero, che trascende lo spazio e il tempo.
Nelle acque del fiume Giordano Giovanni battezzava e annunciava Colui che avrebbe battezzato " in Spirito Santo "; ed ecco che l'evento si compie sotto i suoi occhi, quando, tra la folla, si presenta a lui Gesù di Nazareth che, entrato nel fiume, chiede di esser " purificato " con l'acqua.
Il gesto rituale che Giovanni aveva compiuto su tanti, in Gesù, si fa " nuovo" con la rivelazione piena di Dio nel Figlio, Gesù, il Cristo, e nello Spirito.
Da quel momento i cieli si sono definitivamente riaperti, come il passo del Vangelo recita:" E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto»".
Anche chi era presente " sentì " e " vide ": nell'uomo Gesù, il Figlio di Dio, il suo Cristo.
E' la seconda, grande teofania, dopo quella celebrata nella festa liturgica dell'Epifania.
Con questo evento Gesù di Nazareth, il Messia promesso e a lungo atteso, è rivelato dal Padre a tutti gli uomini ed entra definitivamente nella Storia, consacrato con lo Spirito.
Si è, ormai, pienamente realizzata l'antica profezia di Isaia, che la liturgia oggi ripropone all'attenzione dei fedeli :
"Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto in cui mi compiaccio.Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto a le nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce; non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole. lo, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi i e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre (Is 42, l 4.6-7)

Il battesimo di Gesù, non si è concluso in quel lontano momento, esso, come ogni evento salvifico, si estende nel tempo, fintanto che esso scorra, e la sua efficacia si fa sentire per quella parte dell'umanità, che voglia accogliere la redenzione, e vivere la novità di Cristo, ereditandone il ministero.
E' il "segno" dell'acqua che, nella vita dell'uomo, inaugura questa "novità", col sacramento del battesimo, non un rito scaramantico, né un dato anagrafico, ma la reale possibilità, data ad ogni uomo o donna, di " vedere i cieli aperti " e di "udire" la voce di Dio, che è Padre, e si rivolge a noi nel Figlio, nel quale, usando un'immagine dell'evangelista Giovanni, veniamo "innestati" come tralci nella vite. ( Gv. 15,4 sg.) Dal battesimo in poi, la vita di Cristo, scorre come linfa eterna, scorre in noi e noi possiamo contemplarla, quale vera dimensione della dignità umana.
Il battesimo è un vero fiume di salvezza che viene a noi dall'Alto e da noi è immesso nella Storia, per fecondarla e dissetare l'umanità, ancora in attesa di liberazione e di salvezza, perché, come Pietro insegna, "... Dio non fa preferenze, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa, è la parola che egli ha, inviato ai figli di Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti. " ( Atti 10,34-35 )
Ogni battezzato, ancora oggi, ad ogni latitudine, deve far risuonare questo annuncio, secondo il mandato di Cristo: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e si farà battezzare, sarà salvato." ( Mc 16,15-16 )



Sr Mariarita Pisano O.P.
Monastero Domenicano
SS.mo Rosario
Marino Laziale RM