Omelia (14-01-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo".

Come vivere questa Parola?
Gesù inizia la sua missione con una parola forte e attualissima. Anzitutto che cosa significa "il tempo è compiuto?". Secondo la mitologia greca, il tempo partorisce e divora gli dei e gli uomini. Invece, per la Bibbia, Dio è Signore anche del tempo e dà ad ogni creatura il suo tempo per realizzare il progetto di bene che ha su ciascuno. Qui significa che il tempo della grande attesa del Messia è compiuto. Di fatto Egli è entrato nella storia. Il periodo natalizio ci ha aiutato a meditare su questo fatto enorme: dopo secoli e secoli in cui la voce dei profeti scandiva nel tempo la promessa che Dio sarebbe venuto a salvarci, ecco che ciò si è compiuto. Ed ora, più vicino a noi dello scorso anno, se abbiamo vissuto la dimensione spirituale del tempo natalizio, il Regno di Dio ci si dischiude come amore, pace e gioia. Però, per farne l'esperienza, bisogna entrare nella dinamica della conversione permanente, incominciando dal credere al Vangelo, cioè alla "buona notizia" che Dio, in Gesù, vuole salvarci.

Oggi, rientrando al cuore, focalizzerò bene l'idea del Regno di Dio di cui S.Paolo dice che "non è né cibo, né bevanda (cioè conseguimento affannoso di cose materiali) ma amore, pace e gioia nello Spirito Santo". Chiedo a Gesù di credere, ma per davvero, al Vangelo: fondamentalmente l'unica buona notizia, perché mi assicura che il Signore è venuto a salvarmi, a salvare me dal non senso, dalla perdizione, dalla morte. E chiedo quindi di agire di conseguenza: convertire il mio cuore perché, da chiuso nelle strettoie di tante paure e bramosie terrene, si apra alla gioia degli orizzonti eterni e alle piccole e grandi scelte del quotidiano segnate da pace e gioia: in un cuore intento ad amare.

La voce di un maestro spirituale contemporaneo
Ogni volta che acconsentiamo a un aumento di fede, il nostro mondo cambia e tutte le nostre relazioni devono essere accordate alla nuova prospettiva che ci viene donata. La nostra relazione con noi, col prossimo, con la Chiesa, con Dio stesso: tutto cambia. Allora "il Regno di Dio è vicino" perché già in qualche misura appartiene a chi ha abbandonato ogni atteggiamento possessivo nei confronti di tutti e di tutto.
Thomas Keathing