Omelia (24-01-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Sam 18,7-8 Dalla Parola del giorno Le donne danzavano e cantavano alternandosi: "Saul ha ucciso i suoi mille, Davide i suoi diecimila". Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: "Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dato mille. Non gli manca altro che il regno". Come vivere questa Parola? Davide, che ha atterrato con pietre e fionda il gigante filisteo, diventa oggetto di grande ammirazione per le donne d'Israele. Saul se ne ingelosisce, al punto che è fortemente tentato di toglierlo di mezzo, come se Davide tentasse di usurparne il trono. Interverrà Gionata, suo figlio e sincero amico di Davide, a far chiarezza nel cuore del padre e a ottenere che il malefico fuoco dell'invidia si plachi. Attenzione! E' un fuoco davvero perverso col quale bisogna fare i conti, perché si accende improvviso o piano piano nell'intimo di noi, e poi esplode in discordia. Siamo nell'ottavario dell'unità dei cristiani ed è molto importante capire che la putrida fiammella dell'invidia e della gelosia sono spesso ciò che impedisce l'unità. E questo all'interno delle famiglie, delle comunità, della Chiesa, delle chiese, dei popoli. Questi sentimenti vanno riconosciuti da chi li prova col coraggio della sincerità con se stessi. Bisogna chiamarli per nome dentro di noi! Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò di saper riconoscere questi focolai sul loro nascere. Che cosa può spegnerli? L'umile riconoscimento di quello che sono e, subito, la pronta consegna al Signore, da cui invocare la guarigione. Chiederò anche di essere come Gionata: un tessitore di concordia là dove si sono rotti i fili dell'intesa, dove covano diffidenze, sospetti, malevolenza. La voce di un antico Padre Metteremo ogni studio a spazzare, ripulire e adornare il nostro cuore dai sentimenti malevoli, con l'adorabile e santo nome di Gesù, come luce di lampada. Esichio |