Omelia (06-01-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
La luce brilla nelle tenebre

In mille direzioni noi del 2000 proiettiamo i nostri sogni di successo e di grandezza; non mancano gli eroi dei cartelloni, dello sport, del cinema, della canzone, i grandi di un anno o di un secolo, ma alla fine ci convinciamo che in nessuno di loro possiamo riporre le nostre speranze perché la loro grandezza, più meno tale, non ci appartiene ed ognuno di noi deve essere il costruttore e l'artefice della propria vita. Anche Gesù può essere strumentalizzato per accarezzare in noi il bisogno istintivo di riuscita su coloro con i quali ci scontriamo. Ma Gesù è tutt'altro: Egli è la luce del mondo, la sua luce è di origine divina e si proietta sulle nostre povere vicende umane per illuminare di grandezza autentica ciò che quasi sempre viene respinto dal mondo; Egli ci proietta verso i valori eterni, dando un significato in un ottica soprannaturale a tutte le povertà umane, scoprendone ed esaltandone i valori alla luce della fede. Ecco che cosa significa per molti di noi la luce che splende nelle tenebre; le tenebre sono le nostre povertà e perfino il nostro male interiore, il peccato, la luce di Cristo interviene a dare senso e valore a ciò che non rientra negli elenchi dei valori del mondo e come ci occorre quella luce! L'epifania allora non è solo la festa del Cristo che si rivela ai Magi, ma è soprattutto la gioia dei piccoli e dei poveri del mondo che vengono accolti e rivalutati dal Cristo, povero, umile, perseguitato, condannato... L'adorazione dei magi diventi l'espressione viva e sincera della nostra gratitudine perenne al Signore. Abbiamo bisogno del dono dello Spirito Santo perché in noi sempre brilli la Luce e non abbiamo a cadere nelle tenebre.