Omelia (19-05-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Senza la grazia si può ritenere di stare meglio senza Dio, anche senza l'aiuto degli altri in lui. Ciò può avvenire anche per ferite psicologiche o per superbia. Quando la grazia cresce in noi sentiamo sempre più il desiderio della venuta nello Spirito di Gesù, che scioglie i nodi della nostra vita, riscalda il cuore, apre strade nuove. E scopriamo la grazia che viene da ogni persona, da ogni cosa. Troviamo, secondo gli adeguati tempi della maturazione, l'equilibrio tra la dipendenza e l'autarchia nei vari rapporti umani. Mentre queste ultime sono forme uguali ed opposte di strutturazione statica, che tende a rallentare e anche può spegnere la crescita la via dell'equilibrio ci porta sempre oltre. Ma appunto si tratta di doni di grazia. Vivere cose forzate serve a poco. Paradossalmente è meglio vivere liberamente chiusi in sé stessi che forzatamente farsi aiutare. L'amore comprende e rispetta l'altro, il suo graduale, personale, cammino. Senza libertà non si sperimenta l'amore, ma magari amori falsi che parlano di bene e consapevolmente o meno invece fanno male. |