Omelia (27-05-2023)
don Giampaolo Centofanti


Gesù insegna a Pietro ad andare all'essenziale, a non lasciarsi guidare da mera curiosità e anche, di fronte a tante domande "teologiche", credere che ciò che conta è appunto fidarsi dell'essenziale, l'amore meraviglioso, divino e umano, di Dio in Cristo. Quando si è turbati da qualche questione di fede magari stimolata da voci più o meno fasulle ci si può dare una risposta serena e credere che Dio ha fatto bene, in modo sano, semplice, sereno, pieno di buonsenso nella fede, tutte le cose. Poi, specie se la cosa incide sulla vita concreta, quando si ha tempo ci si può confrontare col proprio padre spirituale.

Il brano orienta a situarsi bene di fronte a certe rivelazioni di Gesù. La strada talora non è quella di decifrarle a tavolino ma di custodire quelle parole e poi scoprirne i significati nel dipanarsi della vita concreta alla sequela di Cristo. In effetti pare che Giovanni non sia morto martire, la sua vita non è stata abbreviata da una morte violenta.

Ma forse in questo brano è sottesa un'altra domanda alla quale allora era difficile rispondere sull'assunzione in anima e corpo di Maria. Chissà se l'hanno vista ascendere al cielo o se non hanno trovato più il suo corpo qualche giorno dopo la sua morte.