Omelia (17-06-2023)
don Giampaolo Centofanti


È bello vedere la semplicità, la serenità, la fiducia, di Giuseppe e Maria. La grande missione di essere genitori del Messia non li rende oppressivi verso il Figlio, controllandolo spasmodicamente. Anzi la loro crescita, di cui aveva bisogno in specie Maria, è anche quella di trovare un equilibrio tra la semplicità e la prudenza. Sono persone piccole e umili naturalmente, perché non centrate sul proprio ingombrante io ma abbandonate in Dio.

Eppure anche loro devono crescere nel centrarsi in Dio. Prima cercano Gesù tra i vari conoscenti, poi qua e là in città, magari al mercato, solo dopo tre giorni lo cercano nel tempio. Questi tre giorni indicano un tempo compiuto del cammino spirituale, verso il vivere, discernere, ogni cosa in Dio, sempre più lasciando gli sguardi meramente terreni.

Maria al ritrovarlo lamenta la loro angoscia. La fiducia, l'affidamento, il conservare un discernimento nella pace della fede è stato un cammino anche per loro. Gesù li orienta verso le motivazioni profonde della fede: perché mi cercavate, non mi seguite nel mio centrarmi tutto nel Padre?

Eppure Gesù cresce da figlio obbediente, grazie al loro amore e ai loro insegnamenti. Anche lui ha sempre avuto bisogno dell'aiuto di ciascuno.
Maria sempre più profondamente si lascia portare dallo Spirito, accogliendo ogni cosa a modo proprio come grazia, lasciando che ogni grazia maturi, si riveli, doni sempre più luce e vita nuova.