Omelia (22-01-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su 1Sam 18,9 Dalla Parola del giorno Saul si ingelosì di Davide. Come vivere questa Parola? La prima lettura della liturgia odierna, letta alla luce della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, ci offre interessanti suggestioni. Saul e Davide: due "eletti" per guidare Israele. Due consacrati su cui si è posato lo Spirito. Tutto li accomuna e suggerirebbe un'azione convergente a favore del popolo. Ma qualcosa stride e l'unità auspicata s'infrange fin dall'inizio. È la presenza insidiosa del male di cui parla la Genesi: "Il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo" (4,7). La "sacra unzione" dello Spirito non libera, né preserva dai limiti, non immunizza dal peccato. Ed ecco Saul corroso dalla gelosia per l'entusiasmo suscitato dalla strepitosa vittoria di Davide, che ha esposto la sua vita per la salvezza di Israele. È l'inizio di un cammino tortuoso che vedrà i due "unti" su percorsi contrastanti: l'uno all'inseguimento dell'altro. Segnati entrambi dal nome di quel Dio che è per natura comunione, e nonostante ciò divisi. Scandalo che si perpetua nella storia. Battezzati nel nome dell'unico Dio, segnati dal medesimo sigillo dello Spirito, membra ferite di un unico Corpo, oggi siamo noi cristiani a scoprirci tanto vicini eppure tanto divisi. Una frattura che s'insinua corrosiva anche all'interno delle singole chiese, anzi delle comunità, delle famiglie... E ciò che fa maggiormente pensare è il fatto che di ciò non "soffriamo" abbastanza. Certo, si parla di ecumenismo come si parla di separazioni e divorzi, ma non come di una ferita sanguinante che ci tocca sul vivo, personalmente. Non ci si pone in questione: è un problema che proiettiamo fuori di noi, dimenticando che le sue radici perverse sono dentro di me, di te, di tutti. Oggi, nella mia pausa contemplativa, m'interrogherò sulla risonanza che ha in me il discorso ecumenico. Lo vivo come qualcosa che mi riguarda personalmente? Lo soffro come una ferita che lacera quel Corpo Mistico di cui sono membro? Sono convinto che la radice della disunione è da ricercare innanzitutto dentro di me? Con il movimento ecumenico prego: Dio Padre, Signore della pace, accorda il dono del tuo Santo Spirito alle nostre vite. In un mondo che cerca sicurezza attraverso violenze e guerre, rendici messaggeri della tua pace. Perdona la colpa della divisione nella tua Chiesa, Corpo di Cristo, e donaci il coraggio di cercare quell'unità che è tuo dono e volontà tua, e nella quale è la nostra pace. La voce del movimento ecumenico Oggi giorno potremmo essere tentati di costruire la nostra sicurezza con l'oppressione e gli armamenti. Ciò significherebbe imporre un falso tipo di pace, contrario alla volontà di Dio. Noi dovremmo costruire la pace cercando la riconciliazione gli uni con gli altri, nella comprensione e nella giustizia. Ma è necessario che prima la esercitiamo nella vita delle nostre chiese. |