Omelia (23-01-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare.

Come vivere questa Parola?
Il testo evangelico che ci propone la liturgia odierna parla della chiamata dei Dodici. Quasi in una carrellata nomi e volti si susseguono. Pietro il rude pescatore pieno di slanci e di intemperanze, Giovanni il "figlio del tuono" irruente e generoso, Matteo il pubblicano che, da bravo calcolatore, sa cogliere l'occasione propizia del passaggio del Signore, Tommaso quasi puntiglioso nel suo voler constatare, e così via... Quanta diversità nella Chiesa nascente! Gesù non ha paura di metterli insieme. Ci sarà qualche baruffa', sia durante la sua esistenza storica, sia poi, quando anche la presenza di Paolo con le sue chiare prese di posizione creerà occasioni di attrito. Discussioni anche accese, mai divisioni. Ed è stata proprio questa diversità accolta e condivisa che ha dato alla Chiesa il suo volto dinamico, la sua capacità di adeguarsi, incarnandosi nelle varie culture con cui veniva a contatto. Ricchezza che oggi siamo chiamati a non disperdere in inutili e sterili contrapposizioni. L'Unica Chiesa di Cristo si rifrange nelle varie presenze cristiane, ricordandoci che il volto umano-divino del Cristo non può esaurirsi in un'unica espressione. Il riflesso della sua bellezza è rintracciabile ovunque. È quindi con profondo rispetto che siamo chiamati a guardare alle Chiese sorelle per cogliere in esse sprazzi dell'unica bellezza e con loro convergere in un impegno di fedeltà alla missione affidataci: stare con Lui e andare ad annunciare al mondo che il Regno è già in mezzo a noi e la nostra comunione nella diversità lo testimonia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a interrogarmi su quello che penso delle altre Chiese: le guardo con indifferenza? Nutro pregiudizi? Ho paura di un'apertura che potrebbe turbare una fede un po' tradizionalista? E pregherò con il movimento ecumenico:

Signore Gesù, in mezzo alla tempesta di questo mondo, dona alla tua Chiesa e agli uomini e alle donne di tutto il mondo la grazia di ascoltare la tua parola; "Non temere" e fa' che diventi uno sprone affinché noi possiamo operare nella pace dove c'è odio e portare riconciliazione ove prevale la divisione.

La voce del movimento ecumenico
Quando Dio si volge a noi, donandoci amore e pace, egli crea anche relazioni fraterne fra noi. Il nostro sì all'amore di Dio si renderà visibile nell'amore che avremo gli uni per gli altri. E non solo come singoli cristiani, ma anche come chiese di diverse tradizioni.