Omelia (27-06-2023)
don Giampaolo Centofanti


Qui troviamo l'insegnamento di Gesù a non sbattere in faccia la fede a chi non crede. Il linguaggio di Gesù non è mai di disprezzo per qualcuno, da tutta la sua vita si comprende il senso amorevole delle sue parole. Gesù suggerisce di, in tanti casi, accompagnare il cammino reale dell'interlocutore, assecondando la grazia che gli è stata donata e non imponendogli dunque cose che non può al momento comprendere e lo potrebbero fare sentire giudicato, sbagliato.

Come noi vogliamo essere compresi così possiamo nella grazia imparare a fare anche verso gli altri. Ecco qui che Gesù mette sullo stesso piano nel rispetto ogni persona.
La misericordia di Dio è senza condizioni, lui porterà in cielo chiunque desideri andare in paradiso. Ma se vogliamo sempre più sperimentare la vita eterna già qui sulla terra allora ci prepara a gradualmente passare per la porta stretta. Infatti sulla terra Dio è attento al donare o meno grazie che poi la persona potrebbe rifiutare perdendosi più profondamente. Per questo aspetta che maturi gradualmente un profondo desiderio di riceverle, che si sia determinati e non per l'entusiasmo di un giorno ad accoglierle. Per questo dice addirittura che la porta stretta va cercata e trovata, è necessario ordinariamente un profondo impegno per entrare già qui sulla terra sempre più in una pienezza di vita spirituale.