Omelia (06-01-2006) |
don Girolamo Capita (giovani) |
Il nostro Dio ci attrae Oggi celebriamo la solennità dell'Epifania. La liturgia della Parola ci invita a contemplare il dono della salvezza che Dio Padre opera attraverso il bambino Gesù che i Magi riconoscono come Re dei Giudei e lo rivelano al mondo con i doni che gli offrono: oro, incenso e mirra. I Magi rappresentano tutti coloro che mossi dalla luce della fede vanno incontro al Signore che viene. Essi provengono dal lontano Oriente, guidati dallo splendore di una stella. Essi cioè sono capaci di riconoscere nella vita la presenza di segni che orientano il cammino della loro esistenza verso Dio, sono disposti a lasciare tutte le loro certezze per intraprendere questo cammino che avrà come punto di arrivo l'incontro con l'atteso Redentore e come effetto la Gioia di vivere per Lui. Qual è l'intenzione particolare che li spinge a mettersi in viaggio? Adorare il Re dei Giudei. Perché vogliono adorarlo? I doni che portano ne spiegano i motivi: l'oro viene offerto come riconoscimento della regalità di quel bimbo, l'incenso viene offerto come riconoscimento della sua divinità, la mirra viene offerta riconoscendo il dono che quel bimbo farà della sua vita morendo sulla croce per amore dell'intera umanità!!! Quel Bimbo che è nato a Betlemme di Giudea è riconosciuto dai Magi come il Redentore. Quel Bimbo è veramente Dio, è veramente Uomo, esercita la sua regalità nella via della povertà e dell'umiltà che lo porterà a instaurare sulla terra l'unico vero regno eterno, quello dell'amore, di chi viene per donare la sua vita per tutti gli uomini, peccatori, per realizzare nella sua persona il misterioso scambio tra la nostra povertà umana e la ricchezza della sua divinità, per fare di tutti gli uomini i figli di Dio. Papa Giovanni Paolo II, nel suo messaggio in preparazione della GMG di Colonia, invitava i giovani ad unirsi ai Magi nel pellegrinaggio della vita per offrire anch'essi a Dio l'oro della propria esistenza ossia la preziosità della loro libertà, l'incenso della loro preghiera e la mirra dell'affetto o meglio del loro amore a Cristo. Inoltre, ricordando le parole di Benedetto XVI nel giorno dell'Immacolata, anche io voglio riproporre quel invito. Offriamo anche noi al Dio-bambino l'oro della nostra libertà!!! Dio non è un Dio Padrone che pone dei limiti, dei vincoli, delle norme, dei divieti alla nostra libertà. Noi non saremmo contenti di seguire un Dio così e perciò oggi lo rifiuteremmo. Ma Dio viene per "rinnovarci dal di dentro", facendo appello alla nostra libertà di risposta alla sua chiamata ad essere suoi figli e a seguirlo per amore. Dio non limita la nostra libertà ma la orienta verso di Lui, Unico Vero Bene e ricolma la nostra vita della Vera Gioia. I Magi non "furono costretti" a muoversi per andargli incontro. Hanno visto la Sua Stella, ne sono stati attratti e hanno deciso di seguirLa. La Stella ha orientato la loro libertà verso il Vero loro Bene cioè all'incontro con Gesù, da questo incontro è scaturita in loro la Gioia di vivere per Lui. Dio non ci costringe, Lui ci attrae e attraendoci ci chiama a seguirLo per vivere con Lui e per Lui. Anche noi cerchiamo di offrire a Gesù bambino l'incenso della nostra preghiera, la quale non può essere ristretta o solo a pratiche di culto o solo a esperienze di vita, ma è la nostra vita fatta preghiera che sale come profumo di incenso gradito a Dio, è la nostra preghiera che diventa vita e che espande il suo profumo di testimonianza nel mondo. Offriamo a Gesù bambino la mirra del nostro affetto cioè del nostro amore autentico ed indiviso a Dio e al prossimo. Auguri e buon cammino. |