Omelia (06-07-2023)
don Giampaolo Centofanti


Gesù sempre sale sulla barca della Chiesa e va sulle acque della fede all'altra riva, cioè oltre.
Vedendo la loro fede, ossia la fede del paralitico e di coloro che glielo portano. Vedendo insomma le porte spalancate alla grazia Gesù può donare molte cose perché possono venire accolte. Infatti dire ad un paralitico davanti ai suoi cari che gli sono perdonati i peccati poteva irritare quella gente se avesse avuto poca fede. Invece questi e persino il paralitico non protestano, non parlano, accolgono docilmente, con fiducia, quel dono che poco dopo si rivelerà la via della piena guarigione anche fisica. E questa loro apertura del cuore diviene via di salvezza anche per quegli scribi che in tale situazione giudicavano col cuore chiuso. Inutile essere attaccati al potere, alle cose materiali, ai propri schemi, la via della vita e di ogni bene è rinascere sempre dall'alto, accogliere la luce che Dio infonde nel cuore, non lasciandosi confondere da mille voci, stonature, interiori ed esterne che cercano di spegnerla.
Alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua: è l'immagine di un cammino nuovo, graduale, verso la piena risurrezione. Quella "confessione" ha riaperto al paralitico tutte le porte della vita. Che dono è correre alle fonti della grazia: la Parola, i sacramenti, la preghiera, il padre spirituale, la comunità di crescita (qui rappresentata da quel gruppetto), la ricerca fiduciosa della volontà di Dio nella vita concreta...