Omelia (07-07-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Gesù vide, in profondità, nel cuore, un uomo, ossia un essere umano con tutta la sua storia di dolori, di gioia, chiamato Matteo, lui, seduto, ossia bloccato al banco delle imposte. Come mai Matteo, chiuso in una vita così complicata, segue Cristo immediatamente? Certo Gesù può persuadere nello Spirito una persona anche in un istante. Ma il testo originale in greco suggerisce una diversa possibile lettura. Infatti il greco consente di leggere continua a seguirmi. Ecco spiegato il significato delle frasi iniziali sopracitate. Matteo avrebbe forse da tempo desiderato di seguire Gesù ma rimaneva fermo a quel banco perché se ne sentiva indegno, lui pubblicano, traditore messosi dalla parte dell'oppressore romano a riscuotere tasse sulle quali persa ormai la buona fama faceva anche la cresta. Invece Gesù guarda quel cuore nel profondo riaperto alla vita, non si ferma alle apparenze. La vita di Matteo rinasce con infinita commozione. Ora Matteo non ha nessun interesse ad accaparrare soldi, non è più in competizione con altri tristi figuri nel campo dell'esazione delle tasse, la ricchezza che ora ha si moltiplica condividendola. Invita tutti a quella festa. È un'immagine scandalosa: Gesù a tavola con un faccendiere e poi con tanti altri personaggi di pessima fama. Che diremmo oggi se un pastore andasse in simili contesti? Che diremmo se chiamasse tra i suoi discepoli un personaggio simile? I dubbi che bloccavano Matteo non erano campati per aria. Ma Gesù vede nel profondo e lontano e il suo sguardo è meraviglioso e può cambiare totalmente la vita di chiunque. Perché Gesù c'è non si possono mettere etichette definitive a nessuno. |