Omelia (10-07-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Uno dei capi della sinagoga come gli altri temeva di riconoscere Gesù rischiando di venire emarginato dal notabilato cui Gesù era inviso perché avrebbe potuto rovesciare tutte le poltrone del potere. Ma quando la figlia muore non può più calpestare la fede che gli è stata donata. Una fede che addirittura crede nella capacità di Gesù di risuscitare le persone. E dietro a Gesù e a quello che ora è chiamato "il" capo della sinagoga si mette in cammino la gente di quel luogo di raduno religioso. L'emorroissa rappresenta proprio quel popolo a cui il sangue della fede autentica, della vita, era succhiato dagli interessi di potere dei capi. Tanti, si comprende, erano pronti a riconoscere Gesù ma erano impediti da codesta situazione. Ora tutto si rimette in movimento, anche questa donna invece con Gesù trova ora il coraggio di esporsi davanti a tutti, è tutto un aiutarsi reciproco nella fede, un rinascere, simboleggiato dalla risurrezione della giovane. Vi è dunque in questo brano, tra l'altro lo stimolo a non lasciarsi condizionare dagli ambienti in cui si vive accogliendo invece la luce che Dio infonde nel cuore e che orienta a nuovi, liberi, discernimenti, non chiusi negli schemi, non intimoriti dal giudizio degli altri, non dettati da fasulli interessi, da bisogni mal gestiti... |