Omelia (18-07-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Molte volte la chiusura ai doni di Dio non è un peccato perché ancora non si è ricevuta la grazia per riconoscerli. Se qui Gesù rimprovera, lui che parla con delicatezza e amore Infiniti, è ancora per amore, per aiutare non per condannare. In un episodio Gesù dice a Giuda che sarebbe meglio non fosse mai nato colui il suo traditore. Ma siccome la chiave per comprendere Gesù è il suo amore infinito ha detto ciò per incoraggiare Giuda che non lo avrebbe tradito fino all'ultimo. Gesù qui aiuta in vario modo anche noi a porre attenzione ai doni, alle persone che ci manda. Ci si può chiudere nella propria superbia, presunzione, nei propri schemi, interessi, timori, scoraggiamenti e non vedere che Dio in mille modi sta venendo a liberarci, sostenerci, esaudirci... Maria e Gesù ci aiutino anche in questo, a non perderci alcuna grazia. Talora possiamo sottovalutare doni spirituali e/o umani e/o materiali che invece ci aprirebbero filoni fecondi di vita e di ogni bene. Allo stesso modo possiamo ritenere impossibili grazie straordinarie... La schiava Agar senza più acqua si allontana dal figliolino per non vederlo morire. Viene l'angelo, le fa coraggio e lei vede un pozzo. Quel pozzo lei non lo aveva visto prima, preda dello sconforto. Insomma sono mille le vie per non riconoscere la grazia che c'è, che viene. Maria e Gesù ci liberino da ogni inganno, resistenza... |