Omelia (22-07-2023)
don Giampaolo Centofanti


Mentre gli altri tornano a casa la Maddalena resta al sepolcro per il suo grande amore per Gesù, seppure un amore molto umano. Nei vangeli in vari episodi vediamo che un sincero amore umano dà in mille modi occasione di apertura alla grazia che viene. Così la Maddalena è divenuta l'apostola degli apostoli. Fanno tanto riflettere anche i passaggi di tali sviluppi. Piange e non si smuove nemmeno alla vista di due angeli. Dunque vediamo come ci si può chiudere alla grazia perché non viene come vogliamo noi. Persino quando vede Gesù non lo riconosce a causa della tristezza, della fede scoraggiata. Ma è anche bello osservare che il suo cuore fragile a modo proprio è sincero, buono, Gesù sa che proprio a lei si può già manifestare ed è contento di consolare il suo dolore. Riconosce Gesù quando la chiama per nome e questo è davvero significativo perché quando troviamo Dio troviamo anche il vero noi stessi e il vero ciascun altro: i miei fratelli. È commovente questa parola di Gesù: solo una volta oltre che nel Padre nostro, mi pare, aveva esplicitamente parlato di fratelli, quando aveva affermato che suoi fratello, sorella e madre era chi faceva la volontà di Dio. Ora lo ripete in maniera più concreta, affettiva, a quelli che lo avevano abbandonato. Sembra quasi, e forse è così, che Gesù è ulteriormente cresciuto nell'amore. Ma questo amore profondo mette Dio al centro e per questo fa capire alla Maddalena che non si deve attaccare a lui in modo terreno ma amarlo nella volontà di Dio. Maria non lo chiama più maestro ma Signore, la rivelazione più profonda del Dio della sua vita e di quella dei suoi fratelli e di ciascuno.