Omelia (08-01-2006)
don Bruno Maggioni
Dal Giordano la via della solidarietà

Il passo evangelico che viene letto nella domenica che ricorda il battesimo del Signore, si apre con due affermazioni di Giovanni Battista: «Dopo di me viene Colui che è più forte di me: io vi battezzo nell'acqua, ma Egli vi battezzerà in Spirito Santo» (Mc 1,7-8). La predicazione del Battista è tutta racchiusa nella funzione di attirare l'attenzione su Gesù.
Nella sua estrema concisione (Mc 1,9.11) il racconto del battesimo di Gesù è ricco di significati importanti. Primo: Gesù - che qui compare in scena per la prima volta - è presentato nella duplice dimensione del suo mistero: uomo dalle umili origini («venne da Nazareth di Galilea») e tuttavia amato Figlio di Dio e profeta. L'espressione «Tu sei il Figlio mio amato, in te mi sono compiaciuto» cela un riferimento al Salmo 2 e, ancor più chiaramente, a Isaia 42,1, il passo che racconta la vocazione del servo del Signore, sul quale Dio ha posto il suo Spirito e al quale ha affidato il compito profetico di «proclamare il diritto alle genti». Secondo: l'aprirsi dei cieli, la discesa dello Spirito, la voce celeste, tutto converge nell'indicare che, con la comparsa di Gesù, irrompono i tempi messianici. L'invocazione accorata di Isaia 63,19 («Se tu squarciassi i cieli e discendessi!») è stata ascoltata: dopo essere rimasto a lungo chiuso e silenzioso, il cielo torna ad aprirsi, lo Spirito di Dio torna a essere in mezzo al popolo e la parola del Signore torna a risuonare.
Terzo: sottomettendosi al battesimo di Giovanni Battista («un battesimo in remissione dei peccati») e partecipando in tal modo al movimento di rinnovamento e conversione che Giovanni aveva suscitato nel suo popolo, Gesù mostra di concepire la sua via come una via di solidarietà nei confronti degli uomini peccatori: non si estranea dalla storia del suo popolo, ma solidarizza con essa e la assume. Con questo suo primo gesto, Gesù ci lascia già intravedere quella logica di solidarietà e condivisione che guiderà tutta la sua esistenza e che gli permetterà di intendere la sua morte come una morte «in riscatto per molti» (Mc 10,45).
Quarto: nel battesimo di Gesù sono visibili le strutture portanti della concezione cristiana del battesimo: il dono dello Spirito, la filiazione divina, la chiamata a un compito profetico. Marco utilizza il verbo battezzare anche per il battesimo della passione al quale viene associato il suo discepolo: «il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete» (10,38-39). Dunque il battesimo è uno solo, il medesimo per Gesù e per il discepolo, e una sola è perciò la strada da percorrere. Non due modalità diverse di vivere l'esistenza, una per Gesù e una per il discepolo, ma la medesima modalità per tutti e due.