Omelia (08-01-2006) |
padre Antonio Rungi |
Imitatori di Cristo Celebriamo oggi la Festa del Battesimo di Gesù, di cui ci narrano i Vangeli in modo dettagliato e completo, per far risaltare il vero significato religioso di questo momento della vita di Cristo, che è stata manifestazione di Lui, quale Unigenito Figlio di Dio. Il testo del Vangelo di Marco che oggi proclamiamo ce lo dice espressamente: "In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto". Il Battesimo che riceve Cristo al Giordano per opera del precursore e suo cugino Giovanni Battista è un battesimo di manifestazione della divinità del Cristo. Chiaramente non è il battesimo che riceviamo noi cristiani all'inizio della nostra vita terrena o successivamente, che è un sacramento, istituito da Gesù Cristo stesso e affidato alla Chiesa come uno dei ministeri fondanti della sua stessa missione nel mondo. "Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo e battezzate". Il nostro battesimo è per la remissione del peccato originale e per la nostra elevazione al piano soprannaturale e alla dignità di figli di Dio. In ragione del quale noi possiamo rivolgerci a Dio e chiamarlo Padre. Il Battesimo di Cristo è per rivelare al mondo, come già nell'Epifania, la missione del Figlio di Dio, che è quella della redenzione e della salvezza dell'umanità dalla sua condizione di peccato. All'inizio della nostra vita cristiana c'è la scelta battesimale, che è il sacramento della fede per eccellenza. Mediante questa singolare chiamata che il Signore ci rivolge all'inizio della nostra vita, fondando la nostra risposta sui i nostri genitori, che chiedono il battesimo alla Chiesa di Dio, successivamente mediante la nostra libera e piena adesione, noi optiamo per Iddio, distanziandoci completamente dal male. Tutto il rito del Battesimo, dall'accoglienza fino al momento del saluto finale è un continuo mettere in evidenza questa scelta radicale che si fa per il Signore, allontanandoci dalle opere di Satana e da quant'altro lo possa rappresentare o esprimere. Una scelta impegnativa che richiede vigilanza continua sul nostro agire per non ricadere nella situazione di peccato. Il Battesimo ci introduce anche nella famiglia di Dio, quella stretta, costituita da tutti i battezzati e cristiani, quella allargata, costituita dall'intera umanità, in quanto tutti siamo chiamati, direttamente o indirettamente, ad un cammino di santità e di salvezza personale. Infatti la chiamata è individuale e non collettiva e ad essa si risponde personalmente. In ragione del battesimo vige tra tutti battezzati uno speciale vincolo di parentela spirituale, perché siamo figli dello stesso Padre e tra noi non ci sono, né ci potrebbero essere, figli o fratelli più degli altri. Figli di serie A o serie B. Tutti, di nome e di fatto, siamo battezzati e cristiani, anche se poi nella vita pratica il Battesimo ognuno lo manifesta e vive secondo le proprie capacità, attitudini, disponibilità interiori e spirituali; per cui non troviamo un'omogeneità di comportamenti ed atteggiamenti rispetto alla stessa fede. C'è chi la vive intensamente ed è capace di fare grandi gesti per sé e per gli altri; e chi la vive marginalmente, quasi a scivolargli sulla pelle, a non sentirla profondamente, a non lasciarsi trasformare e coinvolgere da essa. In realtà, in quanto credenti, dovremmo esprimere nella nostra vita la dimensione spirituale e soprannaturale, che proprio il battesimo ci conferisce in un modo del tutto singolare e particolare. Meditiamo sulla Parola di Dio di questa Domenica che ci impegna a vivere coerentemente con il nostro battesimo. Dal libro del profeta Isaia, ascoltiamo queste meravigliose parole: "Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata". Disponiamoci interiormente a far fruttificare questa Parola di Dio che abbiamo ascoltato, con l'abbandonare una vita di empietà e di peccato, perché tutti siamo peccatori e bisognosi di redenzione e misericordia del Signore. La strada per fare questo la conosciamo. Si tratta di intraprenderla con serietà, costanza e coerenza, senza tentennamenti. Decidersi una volta per sempre per Iddio. Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo apprendiamo il linguaggio della fede e della carità. "Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?". Il Battesimo è il sacramento per eccellenza della fede. Da esso partiamo per sviluppare nella nostra vita questo singolare dono che ci viene da Dio e dal cielo e che da' colore e significato a tutta la nostra esistenza terrena, nell'attesa di vedere Dio, faccia a faccia, nell'eternità. Vogliano pregare sempre con la medesima preghiera iniziale della Festa del Battesimo di Cristo al Giordano: "Padre d'immensa gloria, tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli; concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del suo battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace". Essere fedeli imitatori di Cristo, questa dovrebbe essere la preoccupazione maggiore di noi cristiani, considerato che spesso ci dimentichiamo del nostro fondamentale compito che è l'imitazione di Cristo, come ci rammenta un celebre opuscolo di ascesi e pietà cristiana. |