Omelia (15-08-2023) |
don Lucio D'Abbraccio |
Umiltà e obbedienza! La lode che la misteriosa donna esprime improvvisamente: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!», mentre Gesù parla, è una squisita sentenza di solidarietà femminile. Ogni mamma vorrebbe avere un figlio come Gesù: buono, sapiente, umile e ricco di amore. Un figlio perfetto fa onore alla mamma, perché ogni madre trova la sua gioia nel proprio figlio. La lode è dunque diretta sia al figlio che alla madre. Quella mamma diede ragione alla profezia della stessa Vergine Maria, che nel Magnificat disse: «D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata». Beata! Sì. Beata grida tutto il Paradiso guardando la Vergine Maria, la quale non tiene per sé tutta quella lode, ma la rivolge al Figlio e al piano di Dio, che ha voluto la sua divina maternità. Ma anche tutti noi siamo coinvolti in questo in meraviglioso rapporto di amore, anche noi possiamo essere beati, non sul piano della maternità (privilegio che è proprio di Maria Santissima) ma su quello della filiazione. Possiamo essere veri figli di Dio, quindi beati, se ascoltiamo e mettiamo in pratica la Parola del Signore: «Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». In sostanza, Gesù, con questa parola del Vangelo, dichiara esistere una nuova famiglia: Dio come Padre, la Vergine Maria come madre, e tutti noi come figli se siamo docili e obbedienti. Impariamo ad essere umili ed obbedienti. L'umiltà e l'obbedienza sono il segreto della grandezza di Maria. È l'umiltà che ha attirato lo sguardo di Dio su di lei. Oggi, guardando a Maria Assunta in cielo, possiamo dire che l'umiltà è la via che porta al cielo: «Chi si umilia sarà esaltato» (cf Lc 14,11). Che Maria, Vergine dell'umiltà, ci aiuti ad avere un cuore umile, capace di ascoltare la Parola del Figlio suo Gesù e, in questo fausto giorno invochiamola dicendo: «Grandi cose di te si cantano, o Maria: oggi sei stata assunta sopra i cori degli angeli e trionfi con Cristo in eterno». Amen! |