Omelia (18-09-2023)
don Giampaolo Centofanti


La preghiera del centurione è vissuta sinceramente e in comunione con altri, che pure intercedono per lui (e vi è del buono nonostante i limiti di un favore chiesto per chi lo merita, mentre Dio non esclude nemmeno chi non si comporta bene, ama senza condizioni). Sono aspetti decisivi della preghiera. Non è la distrazione involontaria che inficia la preghiera ma essa è resa viva dalla sincerità di chi invoca lo Spirito cercando poi di accoglierlo, con semplicità e buonsenso, gradualità, nella fede, nella vita concreta. Qui vediamo proprio questo: la crescita del centurione a seguito della preghiera personale e comunionale. Infatti prima fa' chiedere a Gesù di andare a casa sua a guarire il servo poi fa dire a Gesù che non vi è bisogno che vada a casa perché lui può operare anche a distanza. Esce dalla fede del toccare materiale ed entra più profondamente nella fede nella potenza dello Spirito. Il cammino comunque è infinito: vediamo che il centurione la mette sul piano della dignità mentre Gesù non considera alcuni degni e altri indegni di stare con lui ma guarda tutti con amore infinito.