Omelia (27-01-2006)
mons. Vincenzo Paglia
Commento Marco 4,26-34

È la nota parabola del granellino di senapa, il più piccolo tra tutti i semi. Sorprende l'insistenza di Gesù nel paragonare il regno di Dio ad un seme, anzi al più piccolo dei semi. Gesù sembra insistere sulla debolezza del Vangelo. Ed in effetti, cosa c'è di più debole del piccolo libro del Vangelo? È solo una parola; può essere disattesa, dimenticata, allontanata, persino dileggiata. Eppure è un tesoro preziosissimo. È l'unico vero tesoro che i discepoli hanno. Se il Vangelo viene accolto nel cuore e curato con attenzione sprigiona una incredibile forza di cambiamento. Non solo cambia il cuore di chi lo ascolta, ma estende il suo influsso ben oltre se stessi: "fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra". Il Vangelo è la forza dei discepoli, è la forza delle comunità cristiane, piccole o grandi che siano. L'unica cosa richiesta ai discepoli è lasciarsi travolgere dall'energia di questo piccolo seme.