Omelia (30-11-2006)
mons. Vincenzo Paglia
Commento su Matteo 4,18-22

Andrea, nativo di Betsàida, era discepolo del Battista, ed è stato il primo chiamato da Gesù a seguirlo. Il Vangelo di Matteo ce lo presenta sulle rive del mare di Galilea mentre, con Pietro suo fratello, è intento a gettare le reti nel mare per la pesca. Gesù lo vede e lo chiama a seguirlo. L'inizio della vita pubblica di Gesù non è segnato da gesti prodigiosi, ma da un incontro. È una indicazione di come il Vangelo continua a camminare nella storia: incontrando uomini e donne. Infatti, poco dopo si ripete la stessa scena con altri due fratelli, Giacomo e Giovanni. Gesù li chiama ad un'altra pesca, li chiama ad entrare in un altro mare, quello degli uomini e delle donne spesso travolti dalle onde e sbattuti dai venti del mondo. I quattro, abbandonate subito le reti, lo seguono. È la decisione della fede che fa lasciare le proprie abitudini per seguire l'unico capace di dare senso alla vita. Il segreto è semplice: seguire, come ha fatto Andrea, l'invito del Vangelo.