Omelia (18-10-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Se il Signore ti ha donato la fede lo ha fatto per il tuo cammino verso la pienezza della vita. Bellissimo è che la tua vita autentica è anche un dono per gli altri. Quando si cerca di vivere nella luce ricevuta in dono dovunque Dio ti mette lì sarai in vario modo, anche ciascuno con i propri limiti, un dono per gli altri e ciò più di san Francesco perché lì Dio ha mandato te. Gesù mostra la grande crescita personale, la protezione, che si riceve dal non fare da soli. Una persona può sentirsi più libera ad agire da sola ma la fede rivela che Dio non a caso manda talora le persone a due a due per esempio. Infatti ognuno può così trasmettere qualche aspetto del bene ed è la gente a fare la sintesi. E in tutto questo movimento crescono appunto anche gli inviati. La persona matura tanto stando in mezzo agli altri e se si vogliono evitare le fatiche della vita condivisa ci si può a lungo andare chiudere in una torre d'avorio che rende la vita più ripiegata sulle proprie ferite, sui propri schemi, e dunque in definitiva più faticosa e pesante. Certo ognuno ha il suo libero, graduale, cammino ma anche quando viene la grazia adeguata ci si può chiudere nella propria solitaria comodità non rendendosi conto di togliere respiro anche a sé stessi. La fede invece apre ad accogliere l'altro come un dono. Talora qualcuno può avvertire noia ad ascoltare certe persone considerandole banali invece la fede orienta verso il vedere sempre più la grazia che viene attraverso ogni persona, ogni situazione e ad accogliere tutto col cuore spalancato. |