Omelia (15-01-2006) |
padre Paul Devreux |
Contempliamo insieme questa bella pagina di Vangelo. Giovanni Battista è in compagnia di due discepoli, e vedendo passare Gesù lo fissa con lo sguardo. E' l'atteggiamento di chi sta guardando qualcuno di molto importante o bello. Poi dice: "Ecco l'agnello di Dio!", ecco colui di cui vi avevo parlato, il vincitore, colui che è disposto ad amare e a sacrificare la sua vita per aiutarci. La prova che Giovanni era veramente un uomo di Dio è che non ha paura di perdere i suoi discepoli e di essere diminuito dall'avvento di Gesù sulla scena pubblica. Come mai lui non segue Gesù? Forse ha parlato a lungo con lui in quei giorni e avranno deciso di comportarsi così di comune accordo. I due discepoli si mettono a seguire Gesù e vivono un momento di disagio; non è facile fermare una persona importante e poi anche se lo fai, cosa gli dici? Potrebbero dire per esempio: "Giovanni ci ha parlato di te e avremo piacere di conoscerti". Ma le cose non sono andate cosi. E' Gesù che, come sempre farà in seguito, prende l'iniziativa e li toglie dall'imbarazzo. Gesù è sempre attento ai bisogni di chi incontra, si accorge che lo stanno seguendo e si ferma. Subito pone loro una domanda molto importante, che sul momento prende di sorpresa i due ragazzi: "Che cercate?" Domanda tremenda e vera. Se lo stanno seguendo qualcosa stanno cercando. Oggi noi siamo venuti a messa. Se io adesso domandessi ad ognuno di voi perché sei venuto, cosa cerchi, sappiamo rispondere? E' una domanda alla quale è importante saper rispondere in ogni momento della nostra vita. Chi lo fa vive meglio. L'incontro con il Signore promuove questo stile di vita. Proseguendo il racconto notiamo che Giovanni, che scrive questo testo circa sessant'anni dopo, si ricorda che erano circa le quattro del pomeriggio. Segno che è stato un incontro decisivo per la sua vita, e questa è una delle caratteristiche costanti di chi incontra il Signore. E' un momento che cambia la vita e l'identità stessa della persona, come succederà anche a Simone, che diventa Pietro. Notiamo che il testo si conclude com'è cominciato: Gesù fissa lo sguardo su Simone. Signore mandami il tuo Spirito, affinché anch'io possa fissare lo sguardo su di te e scoprire con meraviglia il tuo sguardo fissato su di me e su tutte le persone che ho a cuore. |