Omelia (01-11-2023)
don Michele Cerutti
La santità nascosta

Una festa quella che ogni anno la liturgia ci offre per interpellarci sulla nostra vocazione comune quella della Santità facendoci aiutare da coloro che questo traguardo lo hanno raggiunto: i Santi.

Noi abbiamo in mente quelli che la Chiesa, nel corso dell'anno liturgico, ci invita a venerare.

Ognuno sicuramente ha un modello di riferimento tra i tanti canonizzati.

Quello che però questa solennità ci invita a scoprire sono i segni nascosti della santità.
Utilizzando una espressione molto bella di Papa Francesco siamo chiamati a riconoscere: i santi della porta accanto.

Ci accorgiamo che può esserci la nostra stessa madre, una nonna o altre persone vicine caratterizzate da una vita non sempre perfetta, ma che anche in mezzo a imperfezioni e cadute, hanno continuato ad andare avanti e sono piaciute al Signore.

La santità cui siamo tutti chiamati è insomma umile, feriale, accessibile a ognuno.

Nella sua Esortazione Apostolica "Gaudete et Exsultate", Papa Francesco, ci offre una lezione importante che troviamo al numero 16:

Questa santità a cui il Signore ti chiama andrà crescendo mediante piccoli gesti. Per esempio: una signora va al mercato a fare la spesa, incontra una vicina e inizia a parlare, e vengono le critiche. Ma questa donna dice dentro di sé: "No, non parlerò male di nessuno". Questo è un passo verso la santità. Poi, a casa, suo figlio le chiede di parlare delle sue fantasie e, anche se è stanca, si siede accanto a lui e ascolta con pazienza e affetto. Ecco un'altra offerta che santifica. Quindi sperimenta un momento di angoscia, ma ricorda l'amore della Vergine Maria, prende il rosario e prega con fede. Questa è un'altra via di santità. Poi esce per strada, incontra un povero e si ferma a conversare con lui con affetto. Anche questo è un passo avanti.

Questa festa veramente allora ci aiuta a scoprire i segni di santità nel popolo di Dio e in questi tempi segnati da cattiveria, da scandali sarebbe bello guardando i fratelli scorgere i segni di luce presenti in coloro che ci stanno vicino.

Allora veramente il nostro cuore non troverebbe pesantezza, ma si aprirebbe con più coraggio alla corsa che ognuno nella propria vita deve portare avanti.

Il modello a cui rifarci è Gesù che offrendoci la via della Beatitudini ha vissuto in pienezza questa strada.

Beati i poveri in spirito, ovvero coloro che vivono dell'essenziale. Gesù stesso diceva a chi lo voleva seguire che il Figlio dell'uomo non aveva dove posare il capo. Sì, Gesù era instancabile e per realizzare il Regno non si legava a niente. Attenzione a letture riduttive di chi afferma una povertà indignitosa. Gesù, ci dice la Scrittura, aveva un mantello che i soldati romani non vollero dividere per la preziosità del tessuto. La povertà vissuta da Gesù vuol dire che non si legava alle cose.

Beati quelli che sono nel pianto e sono consolati. Gesù ha raccolto le lacrime di tanti uomini e donne nel corso del suo ministero pubblico e su tutti ha posto la sua consolazione.

La mitezza l'ha mostrata nel momento più alto ovvero nelle ore della Passione. Il Cristo è stato deriso, schiaffeggiato eppure la sua determinazione nel compiere il disegno del Padre non lo ha mai distolto e mai ha covato vendetta.

La fame e sete di giustizia lo hanno accompagnato negli anni del ministero pubblico. La difesa della prostituta che doveva essere lapidata è la dimostrazione evidente. "Chi è senza peccato scagli la prima pietra", mostrando anche vicinanza a tutti i perseguitati per la giustizia.

La misericordia è stata una costante del Suo impegno e si è espressa in maniera alta nei momenti duri della crocifissione con il ladrone pentito.

La purezza di cuore si è espresso non covando vendetta nei confronti dei discepoli che lo hanno lasciato solo, ma ricercandoli da Risorto, facendoli uscire dalle tane in cui si erano rifugiati per timore dei Giudei.

Gesù ha cercato di costruire sempre la pace, anche quando i suoi lo invitavano a vendicarsi per l'inospitalità dei samaritani.

Infine Gesù mostra anche a noi come vivere la persecuzione che si presenta in molte forme.

Le Beatitudini hanno una finalità ben precisa: mentre ci indicano come camminare su questa terra, ci aprono le porte sulle realtà ultime, quelle che, con un termine teologico complesso, sono le realtà escatologiche.

Illuminino i santi questo cammino che hanno percorso con coraggio anche in mezzo alle tempeste.