Omelia (09-11-2023)
don Giampaolo Centofanti


Gesù non giudica esteriormente le persone, le aiuta con amore conoscendole davvero, da dentro, come noi non possiamo fare. È per questo che, pur se raramente, può "svegliarle" con forza. Dio poi talora permette in vario modo che veniamo orientati ad uscire dai nostri ripiegamenti anche attraverso eventi che mettono in discussione le nostre false sicurezze. Senza la grazia adeguata l'uomo può vivere moralisticamente, doveristicamente, la fede e dunque leggere persino le parole di Gesù come capaci in vario modo di violenza. Per esempio la parola greca luo significa sciogliere: Gesù dice di sciogliere questo tempio, la religione, da tante legacci di falsi criteri, legacci, lasciandosi portare nella resurrezione che avviene in tre giorni ossia nel tempo adeguato appunto all'apertura del cuore senza inutili lentezze né indelicate rapidità. Luo significa prima di tutto sciogliere e solo in seconda battuta distruggere. La via suggerita da Gesù è lo scioglimento del cuore dalle proprie chiusure con l'aiuto della grazia. Quando l'uomo non accoglie questa grazia la sua vita va per strade di malessere. Dio nella sua misericordia e sapienza può sostenere in qualche modo certe persone pur su tali vie attenuando certi dolori che non possono non esserci su vie sbagliate. Dio sa lui come salvare ciascuno. Ma quando permette che il malessere giunga alla consapevolezza della persona comprendiamo che è un passaggio per entrare in una vita molto più sana, viva, piena invece di benessere. Dio ci aiuta a liberarci da tante fasulle pesantezze, complicazioni, da crisi che ci creiamo da soli, magari per l'educazione di secoli, ma anche sa che certe altre crisi sono invece passaggi fecondi che orientano a liberarsi dalle cause di autentico malessere per aprirsi ad una vita liberata e vivificata da Lui stesso, con ogni bene.