Omelia (17-01-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore».

Come vivere questa Parola?
L'odierna pagina biblica ci fa toccare il vertice più alto del Primo Testamento e anche quello di tutte le grandi rivelazioni religiose presso i più antichi popoli. Il contesto riguarda ancora Samuele. Dio gli ordina di recarsi a Betlemme presso Iesse. Tra i suoi figli il Signore si è scelto il re che deve sostituire Saul, colui che ha "disobbedito". Ecco, Samuele è giunto da Iesse e gli ha chiesto di convocare i suoi figli. Vengono in sette: uno più bello e prestante dell'altro. E subito Samuele, colpito dall'imponenza e dal bell'aspetto del primogenito, chiede a Dio se è lui il prescelto. Il Signore lo rende avvertito che deve cambiare registro: non valutare da ciò che appare ma da ciò che viene dalla radice profonda dell'uomo: il cuore. È infatti al cuore che Dio guarda; Lui che, a differenza dell'uomo, non si lascia adescare da ciò che appare esteriormente. Davide, il più piccolo, non era neppure convocato. Era un ragazzetto, qualcosa che – agli occhi stessi di suo padre – contava poco o nulla. Ed ecco, proprio sul più piccolo, cade la scelta di Dio. E subito Davide viene unto re.

Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò in quiete contemplativa a considerare gli aspetti di "piccolezza" (debolezza, fragilità) della mia persona. E, ammiccherò al Signore, sorridendogli in pace, perché so che proprio così mi ama.

Sì, Signore, ho capito! È al cuore che tu guardi, alle profondità del mio sé. Non farmi invaghire di cose grandi! Che io non corra dietro a ciò che colpisce esteriormente ma è vuoto d'amore. Dammi un cuore retto e umile, un cuore "capace" del tuo Amore.

La voce di una carmelitana
Con gli umili soltanto, Dio fa grandi cose.
Beata Madre Maria Candida dell'Eucaristia