Omelia (22-11-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Commento a Lc 19,11-28 Avendo commentato un vangelo parallelo a questo domenica 19 novembre mi soffermo su altri particolari. Gesù fa capire che il regno di Dio si manifesta gradualmente. Non bisogna disprezzare il poco perché è quello che si moltiplica e in maniera adeguata. Il fare cose da energumeno subito sulle ali dell'entusiasmo iniziale nel lungo periodo può condurre ad uno svuotamento che non fa fare più nulla. Invece anche se venuta una nuova grazia vorresti fare mille cose buone comincia con alcune poche e falle diventare costanti, sapendo che nel lungo periodo devono entrare bene nella tua vita. Così potrai avere fasi di assestamento ma più gestibili perché non hai fatto l'indigestione di cose buone. Inoltre appunto ti disponi al lungo cammino della fede nel quale la grazia se cerchi di accoglierla viene gradualmente sempre più all'infinito. È la grazia che ti fa crescere gradualmente verso la pienezza della vita non i tuoi sforzi volontaristici. Dunque il vangelo di oggi ci parla anche della paziente attesa della venuta sempre più piena del regno, della perseveranza, della equilibrata costanza. Ci parla della sequela, della ricerca della volontà di Dio che ci orienta a mettere ordine nella nostra vita non saltando di palo in frasca con mille impegni ma centrandosi su quelli essenziali, quelli voluti da Dio, che moltiplicano e non invece disperdono le nostre energie. La costanza è un segno, per noi stessi non per gli altri, di una certa maturità raggiunta, perché solo vivendo la sequela di Gesù mettiamo ordine e non disperdiamo le forze. |