Omelia (28-11-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Le apparenze possono deludere, crollare, se non vi è un graduale cammino verso la vita vera. Il regno dei cieli viene gradualmente e con il vario contributo, almeno per certi aspetti, di ciascuno. Per cui Gesù avverte di non lasciarsi ingannare da chi propone il proprio salvifico programma come se fosse il solo ad aiutare. Talora questi falsi profeti promettono a buon mercato, per esempio dicendo che il tempo è vicino come se non si trattasse invece ordinariamente di un cammino graduale e lungo, anche se porta verso una vita sempre più serena, piena... Gesù avverte anche di non allarmarsi di fronte alle varie difficoltà, ai conflitti: la rinascita autentica delle persone non è, appunto, una cosa banale, è tutta la vita che deve uscire dalle ferite, dalle paure, dalle ansie, dalle chiusure, dagli schemi, da quei riferimenti fasulli che sono gli idoli, qui rappresentati dal falso cielo che viene smascherato... Se fosse tutto tranquillo e semplice senza tale cammino significherebbe che in fondo potremmo anche fare a meno di Dio. Invece solo in lui rinasciamo sempre più. Bisogna pregare, chiedere il dono della perseveranza nella crescita... Gesù oggi ci dice che ci porta per mano, che ci ha chiamati e ci salverà lui se non opponiamo ferma e definitiva resistenza persino alla sua misericordia ma anche che abbiamo margini di risposta, ostacoli da poter superare con lui, grazie a lui ma anche con il nostro collaborare alla grazia. Gesù ci porta con serenità, fiducia, amore ma non con superficialità, raccontando favole... |