Omelia (22-01-2006)
Comunità Missionaria Villaregia (giovani)
Stai chiamando proprio me?!

Gesù, oggi come ieri, passa per le strade del mondo e chiama. Questo strano tipo, che si chiama Gesù (lo avrete capito da un pezzo), non solo è itinerante (sempre in movimento) ma ha anche un potere straordinario per cui quando lui passa, niente rimane al proprio posto, ma.... È quanto è successo a due fratelli, Simone e Andrea. In un giorno normalissimo della loro vita, mentre erano dediti al lavoro che ogni giorno facevano come pescatori, stavano infatti gettando le reti in mare, si sentono chiamati per nome e guardati da Gesù che per l'appunto stava camminando lungo il mare di Galilea. Pensate! Gesù passa e chiama nel contesto delle nostre occupazioni ordinarie. Lui incontra l'uomo nel quotidiano, Lui si mette in cammino lungo le strade e i luoghi familiari dell'uomo. Veramente Gesù le pensa proprio tutte per poterci raggiungere ed è disposto a tutto pur di poterci incontrare. Così ce lo presenta Marco nel suo Vangelo: un Gesù che ci viene a cercare, un Gesù che chiama. Cencini scrive: Dio chiama chi-ama. E chiama tutti, perché ama tutti.
E Gesù chiama in modi diversi: Andrea, Simone, Giacomo e Giovanni li ha chiamati lì nel loro lavoro quotidiano, mentre riassettavano le reti. Oggi chiama attraverso l'annuncio del Vangelo, attraverso una guida spirituale, nel bisogno di dare un senso alla nostra vita, chiama attraverso un avvenimento imprevisto che sconvolge la vita. Anche il modo che utilizza per avvicinarci è molto familiare e normale. Mi vengono alla mente tante scene di primo incontro. Una coppia, in particolare, ormai insieme da più di trent'anni si è conosciuta guardandosi dal balcone di casa; le loro case si trovavano l'una di fronte all'altra separate semplicemente dalla strada, lontane potremmo dire, la distanza che può raggiungere uno sguardo. Anche Simone e Andrea sono stati raggiunti dallo sguardo di Gesù. La parola dice: "li vide". È sempre il "solito" sguardo che elegge, sceglie, strappa dalla folla, dall'anonimato. "Quella è la persona che m'interessa, che fa al caso mio". Ovviamente non si tratta di uno sguardo freddo, distaccato, ma esprime tutta una dimensione di affetto.
Insomma anche con Gesù l'incontro inizia col "Vedere". La Parola presenta anche un altro verbo ugualmente familiare: "Disse". È quella voce particolare che la persona ode facendo tacere tutte le altre voci, è la Parola che fa tacere le altre inutili parole, è la Parola che non solo raggiunge il nostro udito, ma anche il nostro cuore. E cosa ci dice? "Seguimi" cioè aprimi la tua porta, fammi entrare nella tua vita, desidero condividere la vita insieme a te. Ho un progetto da proporti, non lo posso portare avanti da solo, ho bisogno di te. Chi chiama è solo Dio, nessun altro può chiamare un altro uomo. La chiamata è una cosa seria perché ci si gioca la vita per un progetto che è quello di Dio. Dio ha chiamato Abramo, al quale disse: "Vattene dalla tua casa, dalla tua terra... e va' nella terra che io ti indicherò"; ha chiamato Mosè: "Ho udito il grido del mio Popolo e sono sceso per liberarlo"; ha chiamato attraverso i profeti, attraverso Maria: la donna del sì. Dio chiama oggi me, te, ogni uomo. Lui ci cerca in continuazione ed è meraviglioso sapere che qualcuno ci cerca, ci desidera per sè, conta con noi. Chissà quante volte da bambini abbiamo vissuto il dramma di non essere cercati:

Il bambino arrivò a casa in lacrime. Il nonno gli corse incontro e lo strinse tra le braccia. Il bambino continuò a singhiozzare. Il nonno lo accarezzò, cercando di calmarlo.
"Ti hanno picchiato?" gli chiese.
Il bambino negò scuotendo la testa.
"Ti hanno rubato qualcosa?"
"No" singhiozzò il bambino.
"Ma che ti è successo, allora?" fece il nonno, preoccupato.
Il bambino tirò su con il naso, poi raccontò: "Giocavamo a nascondino, ed io mi ero nascosto proprio bene. Ero là che aspettavo, ma il tempo passava... Ad un certo punto sono uscito fuori e... mi sono accorto che avevano finito di giocare ed erano andati tutti a casa e nessuno era venuto a cercarmi". I singulti gli scuotevano il piccolo petto. "Capisci? Nessuno è venuto a cercarmi".


Gesù ci cerca, ci chiama, perché? A cosa ci chiama? Per fare che cosa? Anzitutto Gesù ci chiama a stabilire un rapporto di amicizia con lui, a stare con lui. E lui ci fa una proposta: "Il Regno di Dio è vicino". In altre parole egli ci dice: "Dio è qui, attraverso la mia persona, per aiutarti a realizzare in pienezza la tua vita e a costruire un mondo più giusto e solidale. Accogli la sua Presenza e investi la tua vita nella realizzazione del suo progetto". Andrea, Simona, Giacomo e Giovanni ci hanno creduto, hanno giocato la loro vita fino in fondo.
La chiamata di Gesù è un invito a scoprire qual è il posto di ciascuno di noi nel progetto di Dio e a occuparlo, nessuno può occuparlo al nostro posto. Non è come andare a teatro o non andarci e se non ci vado, quel posto lo occupa qualcun altro. Scoprire il nostro posto e occuparlo significa dare la "sistemazione" giusta alla nostra vita. Non accogliere la sua chiamata significa vivere da "spostati", da falliti, per tutta la vita. Gesù chiama perché ciascuno confronti la propria vita con il Vangelo.
Oggi Gesù ci raggiunge col suo sguardo, con la sua voce per chiederci se siamo disposti a deciderci per lui giocando la nostra vita sulla sua parola. Buona settimana... e se giochi a nascondino con Dio... è inutile, Lui ti troverà in ogni caso.