Omelia (19-12-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Nell'ora dell'incenso, della preghiera che sale a Dio, "Dio si ricorda" (= significato del nome Zaccaria) della preghiera della coppia protagonista del racconto. Ma invece Zaccaria ha dimenticato quella preghiera, sepolta dentro tanta rassegnazione, che lo ha portato a vivere la fede come una routine sempre uguale, senza crescita profonda, senza sorprese. Le figure bibliche ci aiutano molto perché i santi non sono persone perfette ma gente che ha percorso un cammino, con tanti doni ma anche con le fragilità, il peccato, che Dio gradualmente ha trasformato in trampolini di lancio per una vita rinnovata. Zaccaria si è così spento interiormente che resta impassibile anche davanti all'angelo, come se nulla potesse davvero cambiare. La fede, la speranza, sono doni della grazia ma richiedono generosità, coraggio, nell'accoglierli. L'uomo può non volere sperare in qualcosa che pare non venire, può preferire crogiolarsi nel proprio scoraggiamento, nella propria sfiducia. Invece il continuare a fidarsi di Dio, l'attenzione alla sua sempre nuova venuta, nei mille modi in cui può manifestarsi, apre il cuore ad un continuo oltre che rinnova sempre la vita. L'angelo non punisce Zaccaria ma gli spiega che la sua sordità al parlargli di Dio lo rende muto di parole profonde. Ma proprio in questa paralisi interiore Zaccaria si avvede del suo spegnimento, del suo bisogno di venire salvato da un Signore che si ricorda di lui. Vediamo i germogli di tale rinnovamento nel suo stare nel tempio più a lungo del solito cronometrico tempo da lui impiegato prima nelle occasioni simili... |