Omelia (12-02-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"Essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: "Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi seguono e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni, verranno meno per via; e alcuni vengono da lontano".

Come vivere questa Parola?
"Sento compassione" è un modo di dire che non rende l'intensità di quei sentimenti di misericordia umana e divina che sono in Gesù. L'equivalente ebraico è "rahamin" che significa "viscere materne".
In effetti di fronte alla folla affamata, Gesù vibra in tutta la sua ricca umanità pervasa dal suo essere Dio; vibra come e più di una madre.
Non si capisce niente di Gesù se non si coglie questo suo atteggiamento di fondo verso ogni uomo. Non ha versato infatti tutto il suo sangue per ridargli la vita? Non si è fatto Pane Eucaristico per nutrirlo, in risposta alla sua più profonda fame esistenziale?

Oggi cercherò di lasciar risuonare in me l'espressione di Gesù, ma cogliendone l'abissale profondità d'amore.
E' di me che Gesù ha compassione; è di ogni mio prossimo. Mi eserciterò dunque a entrare nella compassione di Gesù, avvolgendo a mia volta di rispetto, comprensione, piccoli gesti affettuosi le persone che vivono con me e quelle che contatterò oggi.

Dagli Antichi Padri:
"Vuoi con la mente riposare in Dio? Cerca di essere misericordioso nella stessa misura con la quale il Padre Celeste è misericordioso con te".
(Isacco di Ninive)