Omelia (24-12-2023) |
don Roberto Seregni |
È nato Rileggo con calma il racconto della nascita di Gesù e mi sorprende un profondo contrasto tra i fatti narrati da Luca e l'annuncio dell'angelo a Maria che abbiamo meditato poche ore fa. Tra le parole di Gabriele possiamo quasi intuire una promessa solenne di grandezza, un annuncio di potere e di gloria: il bimbo sarà figlio dell'Altissimo e siederà sul trono di Davide. Ma i fatti sembrano dire tutt'altro: il piccolo Gesù è nato lontano da casa, in una stalla, visitato dai pastori che erano esclusi dalla vita religiosa e sociale per la loro condizione di impurezza. I fatti, mi sembra, smentiscono le promesse di Gabriele. E allora? Come la mettiamo? Gabriele si è sbagliato? Al padreterno sono scappate di mano le redini della storia? No, tranquilli. Niente di tutto questo. Gabriele non si è sbagliato, bisogna solo cambiare prospettiva: la grandezza annunciata dall'angelo non è secondo i criteri del mondo, ma secondo quelli del Regno di Dio. La grandezza del Natale, la vera magia di questi giorni, è contemplare il Figlio dell'Altissimo che si fa piccolo, fragile, tremante e affamato. La grandezza di Dio è la sua piccolezza, il suo potere è la sua umiltà, la sua forza è la sua debolezza. Il Natale è una festa scandalosa che svela un volto di Dio totalmente inatteso. Siamo così abituati e assuefatti a certe immagine religiose stucchevoli e zuccherine, che non ci rendiamo nemmeno più conto della scandalosa bellezza di quel bimbo stretto tra le braccia di Maria nella stalla di Betlemme. È una follia d'amore: questa è la unica spiegazione. L'Eterno è entrato nel tempo. Dio si è fatto uomo. Il Verbo si è fatto carne. Il primo vagito di Gesù segna il punto di inizio di una nuova storia d'amore: anno zero. Tutto inizia. Anche per te, oggi, puó essere il "punto zero", è il giorno in cui anche tu puoi rinascere insieme a Lui. Se vuoi, oggi è il giorno in cui Dio prende dimora in te, nella tua carne, nella tua storia; è il giorno in cui Dio - con il tuo permesso - si intrufola in tutti gli angoli più bui della tua persona e li riempie con la sua luce; è il giorno in cui deporre le armi e stare a mani vuote per accogliere l'Emmanuel, il Dio con noi. |