Omelia (21-02-2000)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"La sapienza che viene dall'alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia".

Come vivere questa Parola?
Che cos'è la sapienza? È il sale della vita, quell'ingrediente segreto che, se viene a mancare, nulla è più gustoso, non c'è più nulla che riesca ad aver sapore; è quel non-so-che che rende buono il sentire, vero il parlare, bello l'operare.
La sapienza che viene dal mondo, sappiamo tutti cosa ci suggerisce: di cercare la ricchezza, la potenza e la fama; di sempre più avere, potere e apparire. Ma è una falsa sapienza, che promette la felicità e dà soltanto tristezza. La vera sapienza, "la sapienza che viene dall'alto", si riconosce dai frutti! E i frutti sono quelli che oggi san Giacomo elenca: purezza, pace, mitezza, misericordia,... Ma appunto, questi sono i frutti: qual è dunque la sapienza, quale l'albero che produce quei frutti?
In verità, è questa stessa domanda, posta così, a portare fuori strada: perché non si tratta di chiedersi "quale" sia la sapienza, bensì "chi" sia! La sapienza infatti (è questo l'inganno!) non è anzitutto un codice di comportamento, un modo d'essere: è piuttosto una persona! "Sapienza", per i Padri, è il primo e più importante nome Cristologico contenuto nella Scrittura: Sapienza è Cristo stesso!
Cercare la sapienza allora è anzitutto cercare il volto di Cristo; essere sapienti significa essere inabitati da Cristo: le buone opere, il vivere con sapienza, sono un frutto di quella presenza! E la presenza di Cristo nel cuore di un uomo si manifesta attraverso quella limpidezza di sguardo, quella luce negli occhi, di cui parla il Salmo responsoriale (cfr. Sal 18,9).

Oggi invocherò la sapienza del cuore che è il Signore stesso; verbalizzerò dicendo: "Sei tu, Signore, la mia pace!" (cfr. versetto responsoriale del giorno).