Omelia (17-01-2024)
don Giampaolo Centofanti


Oggi evidenzio il cammino di crescita continua che nella Chiesa si può vivere anche nella sempre rinnovata comprensione e traduzione dal testo originale. Qui si può leggere che Gesù guardò intorno con un fremito, con passione, non con indignazione. Gesù soffre per quella persona e quella situazione ma nei vangeli non sembra che Gesù la metta sul piano della dignità. Gesù guarda con amore ogni persona, anche quando legge in lei una chiusura profonda e volontaria. Talora si sente dire che bisogna indignarsi ma appunto non sembra la via di Gesù. L'indignazione può facilmente poi comportare la violenza, l'imposizione, la condanna, il sentirsi giusti per merito proprio. Il cammino della fede porta invece verso il comprendere che senza la grazia non possiamo nulla, che non abbiamo alcun criterio per ritenerci migliori degli altri anche se in certe cose può essere vero che siamo più maturi di altri. Infatti ciò che conta è il cuore profondo e quello lo conosce solo Dio. Inoltre anche se non avessimo mai compiuto peccati volontari sempre meglio stare attenti. Inoltre ancora cosa avremmo fatto se avessimo vissuto noi la vita di quel fratello? Sono mille i motivi per non operare paragoni con nessuno e dunque per non scandalizzarci degli altri. Gesù dice proprio che è beato chi non si scandalizza di lui e lui è in ogni uomo.