Omelia (21-01-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Gesù già vede nel Battista i possibili esiti della stessa propria predicazione eppure annuncia che il tempo è compiuto e il regno dei cieli è vicino. Fin dagli esordi è tutto immerso con fiducia nel disegno meraviglioso del Padre che fa delle prove e degli ostacoli, quando li permette, trampolini di lancio della grazia, con ogni bene. In mezzo ai disastri di quel tempo lui non smette di confidare nell'opera del Padre. Anzi proprio lì il tempo è compiuto e il meraviglioso regno dei cieli è vicino. Per questo dice non "pentitevi", non "convertitevi", come spesso viene tradotto ma percepite oltre. Ossia quando viene la grazia lasciatevi aprire il cuore all'intuizione del venire di un regno meraviglioso, con ogni bene. E talora Dio parla anche attraverso la natura: immaginiamo questo mite mattino invernale, col sole che brilla sulle acque, immagine del mare della fede dalla grazia illuminata, vivificata, aperta alla speranza del potente venire di Dio. E Gesù passa, vede e porta verso la pienezza la vita di quei pescatori, chiamati a vivere da pescatori in profondità, pescatori di Dio ed in lui degli uomini. Pescatori di vita, di ogni bene per sé e per gli altri. E Gesù andando un poco oltre con Andrea e Simone vede in profondità anche Giacomo e Giovanni mentre riparavano le reti, anche questa immagine di vita riparata in profondità. E anche questi, appunto aiutati, incoraggiati, anche da Andrea e Pietro, lasciano il padre e i garzoni e seguono Gesù. Vediamo dunque che questi giovani non si staccano dalle cose terrene e si attaccano a Dio ma è Dio che tocca il loro cuore con la grazia e li porta verso il vivere ogni cosa in modo nuovo. Cosa brilla nel mare della nostra vita dandole una luce, un calore, nuovi? Talora una visione perfezionista che ci può essere stata trasmessa ci fa sentire in colpa e non ci fa vedere, godere, di tanta luce, tanto bene, già ricevuti in dono e accolti e scambiati con gli altri. Talora ci può venire trasmesso che se fai un'ora di volontariato sei bravo mentre il resto sono fatti tuoi. Invece tu sei stato chiamato da Dio a vivere tra i tuoi familiari, i tuoi amici, nel tuo territorio, nel tuo lavoro. Lì contribuisci con semplicità alla venuta del regno dei cieli, lì sei più importante di San Francesco perché lì Dio ha mandato te. Con i tuoi doni ed il tuo bisogno di crescere. Questo ti rivela la fede. E ti rivela che il cammino di ciascuno, come per quei pescatori, non è fare chissà che cosa ma cercare di imparare a non ostacolare la grazia che davvero Dio ti sta donando. Ecco quando cerchi di essere tè stesso con semplicità e buonsenso lì è Dio che ti ha preso per mano e gradualmente ti aiuta a riconoscere nel tuo cuore la luce serena che brilla sul mare della tua vita e a imparare a non farti ingannare dalle ansie, dalle ferite, dagli schemi, dalle voci fasulle esterne, che cercano di turbare, confondere, scoraggiare, il tuo discernimento sereno. |