Omelia (05-02-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Il re fu scosso da un fremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva tra le lacrime: "Figlio mio! Assalonne figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!"

Come vivere questa Parola?
Davide, inseguito dall'esercito del figlio Assalonne che gli si è ribellato, s'interessa a lui, vuol sapere se dalla mischia è uscito salvo. Quando gli è comunicata la morte, il suo dolore è irrefrenabile. Non importa se le sue schiere hanno vinto quelle del figlio ribelle. Anzi, la vittoria si cambia in lutto per tutti. Questa pagina biblica non solo palpita di un nobilissimo e forte sentimento umano, ma ci è di insegnamento vitale. Siamo aiutati a coglierne il senso profetico se pensiamo alle parole di Gesù a Nicodemo: "Dio ha talmente amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito perché chiunque crede in lui sia salvo". L'amore di Davide per Assalonne risulta dunque solo un'ombra di quello che Dio ha per ciascuno di noi! "Dio – dice S.Paolo - dimostra il suo amore verso di noi perché, quando eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5,8).

Oggi, nella mia oasi contemplativa, mi soffermo con un lungo sguardo del cuore su Gesù in croce. Nel progetto del Padre la croce di Cristo è salvezza. Per me, per ognuno. Anche per chi si lascia travolgere dal male. Quando dalle fonti di informazione sento di crimini e nefandezze, ne inorridisco soltanto? Forse la mia reazione è di collera e desiderio di vendetta contro chi le compie? Chiedo al Signore che il mio cuore sia così unito al Suo da volere e chiedere che il peccatore si converta. Non la repressione del male ma la conversione dell'uomo giova all'uomo stesso, a noi, alla pace del mondo.

La voce di un grande vescovo e martire del II secolo
Per me è meglio morire per Gesù Cristo che essere re fino ai confini della terra. Io cerco colui che morì per noi. Io voglio colui che per noi è risorto.
Ignazio di Antiochia