Omelia (28-01-2024) |
Omelie.org (bambini) |
Oggi Gesù si trova a Cafarnao, la città di Pietro ed entra nella sinagoga. La sinagoga era il luogo di preghiera degli ebrei come per noi la Chiesa. La parola sinagoga deriva dal greco sunago che significa "radunare" e la parola chiesa deriva da kaleo che significa "chiamare", convocare. Entrambi i vocaboli includono l'idea di una convocazione non di un singolo, ma di un gruppo, di un popolo. Noi siamo invitati tutti insieme a partecipare alla preghiera come il popolo ebraico. Gesù si reca di sabato alla sinagoga perché il sabato era il giorno sacro del riposo e della celebrazione del culto. Qui stupisce tutti perché quando parla le Sue parole penetrano nel cuore, hanno autorità. La parola autorità deriva dal latino augere che significa "far crescere". Le parole di Gesù hanno autorità perché ti aiutano a crescere come persona. Quando è secondo voi che una persona è autorevole? Se un genitore vi dicesse di non dire parolacce ma il suo linguaggio fosse pieno di parole volgari, secondo voi sarebbe autorevole il suo insegnamento? Noi accettiamo i comandi dalle persone che li vivono sulla loro pelle, anzi spesso non c' è nemmeno bisogno che ci dicano cosa fare. Il loro esempio è sufficiente per ispirarci ad imitarli. Gli esempi parlano più delle parole. Gesù ha autorità sia perché è proprio Lui, insieme a Dio Padre e allo Spirito Santo, l'autore di tutto, poi perché egli vive ciò che insegna infine perché tutto quello che dice e fa ci aiuta a crescere. Abbiamo allora capito questo: se vogliamo che ci sia la pace nel mondo dobbiamo noi per primi coltivare la pace in noi e con gli altri. Niente più inimicizie, offese, parole arroganti. Il Vangelo di oggi ci dà anche un'altra buona notizia: Gesù è più forte di qualsiasi potenza di male. Nella sinagoga vi era un Tizio posseduto da uno spirito cattivo. Questo spirito ha riconosciuto subito Gesù, gli spiriti infatti sono molto più dotati degli umani. Appena vede Gesù gli dice: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!» Anche noi, quado vogliamo fare il comodo nostro e qualcuno cerca di portarci sula retta via pensiamo che questa persona ci voglia rovinare. Se tu fai tutto un piano per imbrogliare tua mamma, le fai credere che i pennarelli sono costati due volte il loro vero prezzo e tua sorella fa la spia a tua mamma, tu subito pensi che tua sorella ti ha rovinato. Ecco quindi quello che pensano gli spiriti impuri di Gesù e quello che pensiamo tutti noi quando vogliamo essere egoisti. La bella notizia però è che Gesù sconfigge questi spiriti impuri, anche quelli che stanno dentro di noi e che ci incitano a comportarci male. Che bello sapere che anche se il male esiste c'è Gesù che è più potente di qualunque male. Noi allora possiamo stare tranquilli anche se vediamo in noi, attorno a noi e nel mondo, tanto male. Sappiamo che il Signore vince e vincerà sempre. Ma ora scendiamo al pratico. Ogni brano del vangelo deve incidere nella mia vita di tutti i giorni, altrimenti anche se sapessi la Bibbia a memoria la mia vita sarebbe un fallimento. Siamo chiamati anche noi a dare il cosiddetto buon esempio, a fare per primi quello che vorremmo gli altri facessero. Soprattutto in questo periodo così tormentato di guerra cerchiamo di costruire la pace. Come? Iniziamo a fare del bene in tutti gli ambienti che frequentiamo e sorridiamo a tutti. A questo punto mi potreste chiedere: ‘Ma come faccio a sapere, ad essere sicura/o circa ciò che è bene e ciò che è male? Abbiamo una legge scritta nel nostro cuore: se interpelliamo la vocina della nostra coscienza sappiamo esattamente cosa fare. Per semplificare il lavoro di conoscenza del bene e del male potremmo farci questa domanda: ‘Cosa vorrei che gli altri facessero in questa circostanza? Come vorrei che gli altri si comportassero?' Questo sistema è infallibile. Anche il ladro infatti non vuole essere derubato. Concludiamo pregando insieme: ‘Signore Gesù ti ringraziamo per tutti gli insegnamenti che ci dai, ma soprattutto perché ci dai tanta pace e sicurezza. Tu sei la nostra roccia. Appoggiandoci a te non potremo mai vacillare. Amen. Commento a cura di Tiziana Mazzei |