Omelia (09-02-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento Marco 6,30-34 Dalla Parola del giorno Venite in disparte, in un luogo solitario e riposatevi un po'. Come vivere questa Parola? Nella pagina evangelica odierna emerge il tenero amore di Gesù per i suoi e anche il suo prendersi cura di sé. Non c'è più scampo all'accorrere di gente (folle, marea di folle) che vuol sentire il Maestro, che vuol essere da Lui guarita. Bisogna provvedere! E Gesù propone uno spazio di solitudine e un tempo di riposo. Quando poi la gente trova modo di raggiungerlo tramite strategie dettate dall'urgenza del cuore, Gesù non oppone resistenza. Il verbo usato da Marco è quello stesso che incontriamo sovente nella Bibbia ed è attribuito a Dio: "Si commosse". E' il dilagare della compassione di Gesù per questa gente che è "come pecore senza pastore" a riportarlo tra la folla. Però l'esperienza di essere nel giusto ritmo di preghiera lavoro e riposo, Gesù l'ha proposta e anche sperimentata. Per sé e per i suoi. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore di non lasciarmi travolgere dal vortice delle "cose da fare" che è tipico della nostra società. Concederò al corpo e al mio sistema nervoso le indispensabili pause di tranquillità e al cuore l'intimità dello stare con Gesù. Tutto questo lo vivrò in funzione di una "ricarica" che mi rende lieto e nuovo nel mio donarmi ai fratelli. La voce di un poeta del Medio Oriente Datemi tempi di silenzio, spazi di solitudine. E sfiderò la notte. Kalhil Gibran |