Omelia (14-02-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Quando viene la grazia essa ci attira a Dio. In un cammino graduale siamo attirati verso le fonti stesse della grazia: Parola, sacramenti, preghiera, comunità di crescita, padre spirituale, ricerca della volontà di Dio, vedere in ogni cosa a modo proprio la grazia di Dio... In questo percorso l'unione progressiva con Dio ci orienta ad usare sempre più ogni bene in lui ed in lui nell'amore per gli altri. Ecco i semplici e autentici digiunare e fare elemosina. Talora vi sono momenti, periodi, in cui oltre al naturale digiunare e vivere nella carità si può dedicare un'attenzione speciale per esempio al digiuno. Per esempio la Quaresima è proprio un periodo in cui riceviamo il dono di una grazia speciale per aprire il cuore in modo rinnovato per prepararci al grande dono della Pasqua. Un periodo in cui vivere più intensamente momenti di vicinanza a Dio, piccoli e grandi ritiri spirituali... Resta: "quando sarà loro tolto lo sposo allora digiuneranno" e: "mio cibo è fare la volontà del Padre" ossia vi è un digiuno buono dono della grazia ed un digiuno che fa male, il peccato come digiuno di Dio, talora provocato da altri, come in una persecuzione religiosa. Il digiuno buono nei suoi vari momenti contribuisce a fare sviluppare tante virtù come la perseveranza, la fortezza, le abitudini positive, l'ordine, tutte grazie che tanto sostengono nei passaggi della vita, specie quelli difficili. |