Omelia (29-01-2006)
a cura dei Carmelitani
Il primo impatto della Buona Notizia di Gesu' sulla gente

1. Orazione iniziale

Signore Gesù, invia il tuo Spirito, perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo, con il quale l'hai letta Tu per i discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce della Parola, scritta nella Bibbia, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e della tua morte. Così, la croce che sembrava essere la fine di ogni speranza, è apparsa loro come sorgente di vita e di risurrezione.
Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La tua Parola ci orienti, affinché anche noi, come i due discepoli di Emmaus, possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare agli altri che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai rivelato il Padre e inviato lo Spirito. Amen.

2. Lettura

a) Chiave di lettura:

Il testo del Vangelo di questa quarta domenica del Tempo Ordinario parla dell'ammirazione della gente vedendo come Gesù trasmette il suo insegnamento (Mt 1,21-22), poi presenta il primo miracolo concernente l'espulsione di un demonio (Mt 1,23-26) ed infine parla di nuovo dell'ammirazione della gente, dinanzi all'insegnamento di Gesù e del suo potere di scacciare gli spiriti impuri (Mc 1,27-28).
Negli anni 70, epoca in cui Marco scrive, le Comunità dell'Italia avevano bisogno d'orientamento per sapere come annunciare la Nuova Novella di Dio al popolo che viveva oppresso dalla paura dei demoni, per l'imposizione arbitraria di norme religiose da parte dell'Impero romano. Nel descrivere l'attività di Gesù, Marco indicava come le comunità dovevano annunciare la Buona Novella. Gli evangelisti facevano la catechesi contando i fatti e gli eventi della vita di Gesù.
Il testo che ora mediteremo indica l'impatto della Buona Novella di Gesù sul popolo del suo tempo. Durante la lettura, cerchiamo di fare attenzione a quanto segue: Qual'è l'attività di Gesù che causava più ammirazione nella gente?

b) Una divisione del testo per aiutarne la lettura:
Marco 1,21-22: Ammirata dall'insegnamento di Gesù, la gente si crea una coscienza critica
Marco 1,23-24: La reazione di un uomo posseduto dal demonio davanti a Gesù nella Sinagoga
Marco 1,25-26: Gesù vince e scaccia il demonio
Marco 1,27-28: Di nuovo, l'impatto della Buona Novella di Gesù tra la gente

Testo:
Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

3. Momento di silenzio orante

perché la Parola di Dio possa entrare in noi ed illuminare la nostra vita.

4. Alcune domande

per aiutarci nella meditazione e nella orazione.
a) Qual'è il punto del testo che più ti è piaciuto?
b) Che cosa ha causato più ammirazione nella gente al tempo di Gesù?
c) Cosa spingeva la gente a percepire la differenza tra Gesù ed i dottori dell'epoca?
d) Lo spirito del male non ha nessun potere davanti a Gesù. Che impatto produce ciò sulla gente?
e) L'attuazione della nostra comunità produce ammirazione tra la gente? Quale?

5. Per coloro che desiderano approfondire il tema

a) Contesto di allora e di oggi:

In questa domenica meditiamo la descrizione che il Vangelo di Marco fa del primo miracolo di Gesù. Non tutti gli evangelisti raccontano i fatti della vita di Gesù nello stesso modo. Di fronte ai bisogni delle comunità per cui scriveva, ognuno di loro accentuava alcuni punti ed aspetti di vita, attività ed insegnamento di Gesù che più potessero aiutare i loro lettori. I lettori di Matteo vivevano nel nord della Palestina ed in Siria; quelli di Luca, in Grecia; quelli di Giovanni, in Asia Minore; quelli di Marco, probabilmente in Italia. Un esempio concreto di questa diversità è il modo in cui ognuno dei quattro rappresenta il primo miracolo di Gesù. Nel Vangelo di Giovanni, il primo miracolo avviene in una festa di nozze a Cana di Galilea, dove Gesù trasformò l'acqua in vino (Gv 2,1-11). Per Luca, il primo miracolo è la tranquillità con cui Gesù si libera dalla minaccia di morte da parte del popolo di Nazaret (Lc 4,29-30). Per Matteo, è la guarigione di un grande numero di malati ed indemoniati (Mt 4,23) o, più specificamente, la guarigione di un lebbroso (Mt 8,1-4). Per Marco, il primo miracolo è l'espulsione di un demonio (Mc 1,23-26). Così, ogni evangelista, a modo suo nel narrare le cose rileva quali sono, secondo lui, i punti più importanti nell'attività e nell'insegnamento di Gesù. Ognuno di loro ha una preoccupazione che cerca di trasmettere ai suoi lettori e alle comunità: oggi viviamo in un luogo ed in un'epoca ben diversi dal tempo di Gesù e degli evangelisti. Qual'è per noi la maggiore preoccupazione in rapporto al vissuto del Vangelo? Vale la pena che ognuno di noi oggi si chieda: Qual'è per me la maggiore preoccupazione?

b) Commento del testo:
Marco 1,21-22: Ammirata dall'insegnamento di Gesù, la gente si crea una coscienza critica.
La prima cosa che Gesù fece all'inizio della sua attività missionaria fu chiamare quattro persone per formare una comunità con lui (Mc 1,16-20). La prima cosa che la gente percepisce in Gesù è il suo modo diverso di insegnare e di parlare del Regno di Dio. Non è tanto il contenuto, ma il suo modo di insegnare che colpisce. L'effetto di quest'insegnamento diverso era la coscienza critica nella gente in rapporto alle autorità religiose dell'epoca. La gente percepiva, paragonava e diceva: Lui insegna con autorità, diversa dagli scribi. Gli scribi insegnavano alla gente citando i dottori, le autorità. Gesù non citava nessun dottore, ma parlava a partire dalla sua esperienza di Dio e della vita. La sua autorità nasceva dal di dentro. La sua parola aveva radici nel cuore, e nella testimonianza della sua vita.
Marco 1,23-26: Gesù combatte il potere del male
In Marco, il primo miracolo è l'espulsione di un demonio. Il potere del male si radicava nelle persone e le alienava da se stesse. La gente viveva schiacciata dalla paura dei demoni e dall'azione degli spiriti impuri. Anche oggi, la paura dei demoni, è grande e cresce sempre di più. Basta vedere l'interesse causato da film sull'esorcismo dei demoni. E non solo questo. Come ai tempi dell'Impero romano, molte sono le persone che vivono alienate da se stesse, a causa del potere dei mezzi di comunicazione, della propaganda e del commercio. La gente vive schiava del consumismo, oppressa dalle fatture da pagare in una determinata data e minacciata dai creditori. Molti pensano che non vivono come persone degne di rispetto se non comprano ciò che la propaganda annuncia in televisione. In Marco, il primo gesto di Gesù è proprio quello di scacciare e combattere il potere del male. Gesù restituisce le persone a se stesse. Restituisce loro la coscienza e la libertà. Sarà che la nostra fede in Gesù riesce a combattere contro questi demoni che ci alienano da noi stessi, dalla realtà e da Dio?
Marco 1,27-28: La reazione della gente: il primo impatto
I due primi segnali della Buona Novella di Dio che la gente percepisce in Gesù, sono questi. Il suo modo diverso di insegnare le cose di Dio, il suo potere sugli spiriti immondi. Gesù apre un nuovo cammino di purezza per la gente. In quel tempo, chi era dichiarato impuro, non poteva mettersi davanti a Dio per pregare o ricevere la benedizione promessa da Dio ad Abramo. Doveva prima purificarsi. Per quanto riguardava la purificazione delle persone, c'erano molte leggi e norme rituali che rendevano difficile la vita della gente ed emarginavano molta gente considerandola impura. Per esempio, lavare il braccio fino al gomito, aspergersi, lavare bicchieri di metallo, coppe, brocche, etc. (cfr Mc 7,1-5). Ora purificate dalla fede in Gesù, le persone impure potevano di nuovo prostrarsi alla presenza di Dio e non avevano più bisogno di osservare tutte quelle norme rituali. La Buona Novella del Regno di Dio, annunciata da Gesù, deve essere stata un sollievo per la gente ed un motivo di grande allegria e tranquillità.

Ampliando le informazioni: l'espulsione dei demoni e la paura della gente
* La spiegazione magica dei mali della vita

Al tempo di Gesù, molta gente parlava di Satana e dell'espulsione dei demoni. C'era in giro molta paura, e c'erano persone che approfittavano della paura degli altri. Il potere del male aveva molti nomi: demonio, diavolo, belzebù, principe dei demoni, Satana, Dragone, Dominazioni, Poteri, Potestà, Sovranità, etc. (cfr. Mc 3,22.23; Mt 4,1; Ap 12,9; Rom 8,38; Ef 1,21).
Oggi, quando la gente non sa spiegare un fenomeno, un problema o un dolore, ricorre, a volte, a spiegazione e rimedi che vengono da tradizioni e culture antiche e dice: E' il malocchio, E' il castigo di Dio, E' qualche cattivo spirito. E ci sono persone che cercano di far tacere questi cattivi spiriti mediante la magia e preghiere ad alta voce. Altri cercano un esorcista per scacciare lo spirito immondo. Altri ancora, spinti dalla cultura nuova e più sadica del nostro tempo, combattono la forza del male in altro modo. Cercano di capire le cause del male. Cercano un medico, una medicina alternativa, si aiutano a vicenda, fanno riunioni comunitarie, combattono l'alienazione della gente, organizzano club di madri, sindacati, partiti e molte altre forme di associazione per espellere il male e migliorare le condizioni di vita della gente.
Nel tempo di Gesù, il modo di spiegare e di risolvere i mali della vita era simile alla spiegazione delle nostre antiche tradizioni e culture. In quel tempo, come appare nella Bibbia, la parola demonio o Satana, indicava molte volte il potere del male che deviava la gente dal buon cammino. Per esempio, nei quaranta giorni nel deserto Gesù fu tentato da Satana che volle condurlo per un altro cammino (1,12; cfr. Lc 4,1-13). Altre volte, la stessa parola indicava la persona che portava ad un altro per un cammino sbagliato. Così, quando Pietro cercò di far deviare il cammino a Gesù, lui fu Satana per Gesù: "Allontanati da me, Satana, perché non pensi nelle cose di Dio, ma in quelle degli uomini" (8,33). Altre volte, quelle stesse parole erano usate per indicare il potere politico dell'Impero romano che opprimeva e sfruttava la gente. Per esempio, nell'Apocalisse, l'Impero romano viene identificato con "il gran Dragone, l'antico serpente, il chiamato Diavolo o Satana, seduttore di tutta la terra abitata" (Ap 12,9). Nel Vangelo di Marco, questo stesso Impero romano viene evocato mediante il nome di Legione, dato al demonio che maltrattava un uomo (Mc 5,9). Altre volte, la gente usava le parole demonio o spirito per indicare i mali ed i dolori. Così si parlava del demonio come dello spirito muto (Mc 9,17), dello spirito sordo (Mc 9,25), del demonio o spirito impuro (Mc 1,23; 3,11), etc. E c'erano persone esorciste che scacciavano questi demoni (cfr. Mc 9,38; Mt 12,27).
Tutto ciò indica la gran paura della gente dinanzi al potere del male, che loro chiamavano demonio o Satana. Nell'epoca in cui Marco scriveva il suo vangelo, questa paura stava aumentando. Inoltre, alcune religione venute dall'Oriente, divulgavano il culto degli spiriti, che intermediavano tra Dio e l'umanità, considerati demoni, demiurghi o semi-dei. In questi culti si insegnava che alcuni nostri gesti potevano irritare questi spiriti, e loro per vendicarsi di noi, potevano impedirci l'accesso a Dio, e privarci, così, dei benefici divini. Per questo, mediante riti magici, preghiere ad alta voce e cerimonie complicate, la gente si sforzava di invocare e calmare questi spiriti o demoni, affinché non recassero danno alla vita umana. Era questa la forma che alcune religioni avevano incontrato per difendersi dall'influsso degli spiriti del male. E questo modo di vivere la relazione con Dio, invece di liberare la gente, alimentava in essa la paura e l'angoscia.
* La fede nella risurrezione e la vittoria sulla paura
Ora, uno degli obiettivi della Buona Novella di Gesù era aiutare la gente a liberarsi da questa paura. L'arrivo del Regno di Dio significava l'arrivo di un potere più forte. Dice il vangelo di Marco: "Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose, se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa" (Mc 3,27). L'uomo forte è un'immagine che indica il potere del male che mantiene la gente imprigionata nella paura. Gesù è l'uomo più forte che giunge per legare Satana, il potere del male, e rapirgli l'umanità prigioniera della paura. "Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il Regno di Dio!" (Lc 11,20) Ecco l'insistenza degli scritti del Nuovo Testamento, sopratutto del vangelo di Marco, nella vittoria di Gesù sul potere del male, sul demonio, su Satana, sul peccato e sulla morte.
Come abbiamo visto nella lettura di questa Domenica, nel Vangelo di Marco, il primo miracolo di Gesù è l'espulsione di un demonio: "Taci ed esci dal quell'uomo!" (Mc 1,25). Il primo impatto che Gesù causa nella gente è causato dall'espulsione dei demoni: "Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!" (Mc 1,27). Una delle cause principali della discussione di Gesù con gli scribi è l'espulsione dei demoni. Loro lo calunniavano dicendo: "E' posseduto da Belzebù! E scaccia i demoni per mezzo del principe dei demoni!" (Mc 3,22). Il primo potere che gli apostoli ricevono quando sono mandati in missione è il potere di scacciare i demoni: "Dette loro potere sugli spiriti immondi" (Mc 6,7). Il primo segnale che accompagna l'annuncio della risurrezione è l'espulsione dei demoni: "I segnali che accompagneranno coloro che credono sono questi: nel mio nome scacceranno i demoni (Mc 16,17).
L'espulsione dei demoni era ciò da cui la gente rimaneva più colpita (Mc 1,27). Attingeva il suo centro dalla Buona Novella del Regno. Per mezzo di essa Gesù restituiva le persone a se stesse. Ridava loro il giudizio, la coscienza (Mc 5,15). Dall'inizio alla fine, con parole quasi uguali, il Vangelo di Marco ripete, senza sosta, lo stesso messaggio: "E Gesù scacciava i demoni!" (Mc 1,26.34.39; 3,11-12.22.30; 5,1-20; 6,7.13; 7,25-29; 9,25-27.38; 16,17). Sembra un ritornello incessante. Oggi noi, invece di usare sempre le stesse parole, usiamo parole diverse per trasmettere lo stesso messaggio e diremmo "Il potere del male, il Satana che fa tanta paura alla gente, Gesù lo vinse, lo legò, lo dominò, lo distrusse, lo abbatté, lo eliminò, lo sterminò, lo annichilò ed uccise!" Ciò che Marco ci vuole dire è questo: "Ai cristiani è proibito aver paura di Satana!" Per la sua risurrezione e per la sua azione liberatrice, presente in mezzo a noi, Gesù lega la paura di Satana, fa nascere libertà nel cuore, fermezza nell'azione e speranza nell'orizzonte! Dobbiamo camminare lungo il Cammino di Gesù con sapore di vittoria sul potere del male!

6. Orazione con il Salmo 46 (45)

Dio, rivelato in Gesù, è la nostra forza!

Dio è per noi rifugio e forza,
aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque,
tremino i monti per i suoi flutti.

Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio,
la santa dimora dell'Altissimo.
Dio sta in essa: non potrà vacillare;
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero;
egli tuonò, si sgretolò la terra.

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto portenti sulla terra.

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,
romperà gli archi e spezzerà le lance,
brucerà con il fuoco gli scudi.
Fermatevi e sappiate che io sono Dio,
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.

Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

7. Orazione finale

Signore Gesù, ti ringraziamo per la tua Parola che ci ha fatto vedere meglio la volontà del Padre. Fa' che il tuo Spirito illumini le nostre azioni e ci comunichi la forza per eseguire quello che la Tua Parola ci ha fatto vedere. Fa' che noi, come Maria, tua Madre, possiamo non solo ascoltare ma anche praticare la Parola. Tu che vivi e regni con il Padre nell'unità dello Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen.