Omelia (18-02-2024) |
don Michele Cerutti |
Vade retro, Satana Si apre il tempo di Quaresima con un episodio del Vangelo ben conosciuto. Il diavolo tenta Gesù dopo un periodo segnato da digiuno e deserto. Il Padre lo spinge in questo luogo inospitale e gli fa sperimentare la fame per provarlo e per ritrovare nel raccoglimento la forza di iniziare il suo ministero pubblico. Il contesto è segnato dal terrore in tutta la Galilea e il diavolo sembra il padrone. Erode ha appena fatto arrestare il Battista e da lì a poco il precursore si ritroverà la testa sgozzata per assecondare il capriccio di Erodiade. Il divisore non ha fatto i conti con Gesù che dimostra invece la capacità di uscirne vittorioso. Pensando alle tentazioni nel deserto mi risuonano le espressioni di Lewis nel famoso libro "Lettere di Berlicche" in cui il diavolo scrive all'apprendista nipote Malaconda questo: Vedi, mi ricordo bene quel giorno nel deserto. Avevamo mandato dal Figlio del Nemico il nostro tentatore più capace. Era la nostra occasione buona. Avesse accettato la nostra proposta! Sarebbe stato felice, per un po'. Pane dai sassi! Più nessuno avrebbe avuto fame. Non sarebbe stato bello? Basta con le sofferenze. Più nessuna ricerca, tutti grassi e felici come vermi nel burro. E il Figlio avrebbe finalmente fatto a meno del Padre. Sarebbe stato tutto nostro. E come avremmo trasformato questo mondo! Invece di quelle odiose piante, quegli inutili animali che il Nemico vi ha messo così inefficientemente dentro avremmo costruito il nostro giardino... Il demonio ha in mente cosa vuole proporre per sviarci e allontanarci da Dio stesso. Infatti in questo romanzo si prosegue con le istruzioni: Ecco di cosa devi convincere i tuoi pazienti. Che devono impegnarsi come prima cosa per la pace, contro la fame, contro la povertà. E che quindi la Chiesa del Nemico è un ostacolo, perché si rifiuta di trasformare i sassi in pane, porta la divisione e si rifiuta di vendere tutti gli arredi sacri per i poveri. Che non vuole insomma adorare la pace, l'opulenza, la ricchezza e continua a preferire quel Figlio del Nemico che ci ha rifiutato. E quindi in nome della pace deve essere distrutta, in nome della lotta alla povertà spogliata di tutto, e impedita a parlare in nome della libertà di espressione. Noi possiamo dare loro tutto quello che vogliono: di questo li devi convincere. In cambio di un po' di gratitudine, di un minimo di riconoscenza, è chiaro. Procureremo loro pace e ricchezza; per questo gli piaceremo, anzi, ci adoreranno. Poi glieli toglieremo, quando farà più male, quando saranno nostri, è chiaro: ma anche noi dovremo pur mangiare, no? State certi il demonio agisce per i suoi scopi che sono lontani da quelli di Dio e dobbiamo essere accorti perché il diavolo come leone ruggente va in giro cercando chi divorare, ci dice Pietro nella sua lettera. Gesù ci offre sempre la lezione che con il diavolo non si ragiona e si combatte con la Parola di Dio che rimane lo strumento di cui il menzognero ha forte paura. Davanti a questa è disarmato. La nostra fede non nasce dalla paura per il Nemico, ma dall'amore che Dio ha per noi. L'abbondanza di Parola che ci riversa in questo tempo di Quaresima rimanga la bussola per non disperderci e rafforzarci nelle tentazioni. Risuoni sempre in noi questo invito a convertirci e a credere nel Vangelo unico antidoto per sconfiggere il male. Cammino quello che si apre che ci condurrà alla Pasqua per giungere partecipi anche noi della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. |