Omelia (24-01-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre.

Come vivere questa Parola?
L'episodio che ci propone la liturgia odierna viene a concludere un nucleo narrativo di cui il cuore è la chiamata degli apostoli. Il contesto, non a caso, è un ambiente evocativo di vincoli familiari: la casa. Tutto ruota qui, in un gioco di "dentro" e di "fuori". Gesù è "dentro" con gli apostoli e con quanti desiderano ascoltare la sua Parola. Altri sono "fuori". Una calca eteregonea che impedisce persino di prendere cibo. Nella "sua" casa, Dio spezza il Pane della Parola e lo distribuisce ai figli. Chi si pone in autentico atteggiamento di "ascolto" (che non si identifica con il semplice "udire", ma dice accoglienza attiva, tensione verso un'attualizzazione della Parola nel vissuto), questi trae nutrimento dalla Parola stessa e viene riconosciuto da Gesù come "fratello, sorella, madre". È "dentro" la casa. Gli altri restano "fuori", anche se possono vantare vincoli di consanguineità (battezzati, consacrati...), e non "possono prendere cibo" che pure è offerto a tutti in abbondanza. Elemento discriminante non è allora la Parola in se stessa, ma il modo di rapportarsi con essa. Non basta "ascoltarla" e neppure farne oggetto di un approfondito studio esegetico e predicarla agli altri. La Parola veicola la volontà di Dio ed è qui che si gioca la nostra appartenenza o meno alla "sua famiglia". "Mio cibo è fare la volontà del Padre" ha affermato Gesù. Dello stesso cibo è chiamato a nutrirsi ogni autentico figlio di Dio. Ciò può esigere di andare contro corrente, di pagare di persona pur di restare fedeli al "suo" progetto.

Oggi, nel mio rientro al cuore, prenderò in considerazione il mio atteggiamento nei riguardi della Parola. Quanto essa incide sulla mia vita?

Ti ringrazio, Signore, per il dono della tua Parola. Concedimi non solo di nutrirmene quotidianamente, ma soprattutto di uniformare ad essa il mio vivere.

La voce dei primi secoli
La scienza sia il tuo cuore, e la Parola di verità, accolta con cura, sia la tua vita. Se rechi in te l'albero della verità, e porti il suo frutto, potrai cogliere sempre quei beni che – davanti a Dio - sono veramente desiderabili, che non sono toccati dal serpente né contaminati da inganno.
Discorso a Diogneto