Omelia (18-02-2024)
padre Paul Devreux


Con le ceneri abbiamo cominciato la quaresima, che è il tempo più interessante di tutto l'anno liturgico, perché ci aiuta a capire e contemplare il grande dono che è la Passione per noi. Più contempliamo la Passione, più capiamo che è una buona notizia più bella della stessa risurrezione di Gesù.


In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni,

Il deserto, per Gesù, è questo mondo, dov'è rimasto circa quarant'anni, praticamente solo, perché incompreso da tutti.


tentato da Satana.

Satana rappresenta il male e tutto ciò che è d'intralcio al mondo che Dio desidera per noi, mondo di pace e di giustizia. Anche Pietro, quando a provato a dissuadere Gesù dall'andare a Gerusalemme, viene chiamato satana. Tante volte lo sono anch'io. Basta conformarsi al pensiero comune, o ascoltare le proprie paure.


Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Questa è la condizione di tutti noi. Le bestie selvatiche sono le persone disumane, che cercano di usarci e strumentalizzarci. Sicuramente succede anche a me di comportarmi da bestia. Gli angeli sono quelli che ci servono e che ci danno la vita. Quelli che ci amano. Proviamo ad essere angeli. E' più bello.


Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

In altre parole: Oggi è possibile vivere in comunione con Dio, dipende da me e da tutti noi. Il regno di Dio va realizzato oggi, dove viviamo, ascoltando e seguendo Gesù. Posso farlo come singolo, ma è più importante provare a farlo come comunità che cerca di essere cristiana.

Ma oggi mi piace farvi notare anche la prima lettura, dove Dio dichiara, dopo il diluvio, che non farà mai più una cosa simile. Cioè non proverà mai più a risolvere il problema del male nel mondo eliminando i cattivi, perché non funziona. Troverà un'altra strada, che è appunto quella che Gesù ci rivela con la sua Passione, amando i suoi nemici e andandogli incontro, rinunciando a fargli la guerra. Per questo è così importante contemplarla e almeno capire il grande messaggio che Gesù ci da con la sua morte in croce. L'hanno sempre fatto in pochi, ma quei pochi sono il sale della terra e la luce per il mondo.

Altra cosa bellissima di questa prima lettura è l'invito a contemplare l'arcobaleno. Possiamo farlo dicendo che è un caso, una cosa bella ma naturale. Se ragiono così rischio di non vedere tanta provvidenza che il Signore mi manda. Io preferisco vederlo appunto come una provvidenza, un occhiolino che Dio mi fa, per ricordarmi che c'è, che mi vuole bene e vuole bene a questa umanità. Prova a farlo anche tu.

Buona quaresima.