Omelia (13-02-2002)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù disse ai suoi discepoli: "Guardatevi dal praticare le vostre opere buone davanti agli uomini per essere da loro ammirati".

Come vivere questa Parola?
Incomincia oggi la Quaresima che, dentro una connotazione di contrasto col chiasso festaiolo del carnevale, è recepita a volte come un tempo di austerità senza sorriso. Invece no! Come dice S.Paolo nella prima lettura, la Quaresima ci dà gioia perché è il tempo favorevole per rientrare in noi stessi, fare l'esperienza forte del Cristo vivo e lasciarci salvare dal Lui. Come? Ce lo dice il Vangelo, mettendo a fuoco tre impegni fondamentali per il cristiano, ma dentro una modalità assolutamente importante: quella dell'interiorità. I tre impegni sono: la preghiera la penitenza (digiuno) e l'elemosina. La preghiera ci collega infatti a chi per amore ci ha creato e per amore ci dà di vivere veramente, la penitenza (di cui un'espressione tipica è il digiuno) serve a non lasciarci dettar legge dalle passioni che c'ingabbiano nell'ego, e l'elemosina è l'impegno importantissimo della carità che ci consente di aiutare gli altri. Ma quello che Gesù sottolinea è che tutto questo vale e trova consenso e ricompensa presso Dio, solo a un patto: se siamo "autentici" nel compierli non per amore della lode altrui ma per amore di Dio, centro e sole della nostra vita.

Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò che il cuore stesso sia purificato da ogni contorta ricerca di plauso e si apra alla gioia di mettere in questo tempo favorevole più preghiera nelle mie giornate, più digiuno (soprattutto di pensieri parole e azioni accaparratrici di plauso) e un più pronto servizio agli altri, con limpido e umile amo-re.

La voce di un dottore e Padre della Chiesa
Fa digiunare gli occhi: non indugino su immagini impure. Digiuna con l'udito: non ascoltare maldicenze, calunnie, discorsi frivoli e inutili. Si astenga la tua lingua dalla maldicenza oltre che dal turpiloquio. A che serve privarsi di carne bovina, di polli e di pesci per poi addentarsi e divorare la stima di cui han diritto i fratelli?
Giovanni Crisostomo